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“Azienda, sindacato e lavoratori sono uniti, collaboriamo assieme in modo sano e spontaneo. Pur nella tragedia, stiamo vivendo momenti di grande umanità e vicinanza”. Nicola Mangia, 32 anni, è operaio alla Carpigiani di Forlì, impresa storica del territorio (nasce nel 1946), produttrice di macchine per gelateria industriale e artigianale. La sede principale è ad Anzola dell’Emilia (Bologna), dove operano circa 300 dipendenti, mentre circa 60 sono nella succursale forlivese.
Il racconto
Tutto inizia martedì 16 maggio. “La pioggia è incessante, vediamo che i livelli dell’acqua si innalzano pericolosamente, a quel punto l’azienda ci rimanda subito a casa”, spiega Mangia. In poche ore la situazione precipita, il giorno dopo (mercoledì 17) non si riesce a entrare nello stabilimento.
“Il canale accanto alla Carpigiani è straripato”, prosegue: “Con l’aiuto dei vigili del fuoco raggiungiamo l’impianto. Acqua e fango sono ovunque, almeno mezzo metro. Con l’azienda ragioniamo su cosa fare, i lavoratori si rendono subito disponibili a dare una mano, ci sentiamo tutti parte di un fronte comune”.
Giovedì 18 si inizia a spalare, a spostare materiale, a mettere in sicurezza, a buttare ciò che non può più essere utilizzato. “Seppur nell’orrore del momento, la situazione tra di noi è molto toccante”, riprende il delegato Fiom: “C’è grande coinvolgimento, lavoro di gruppo, forte spirito comunitario. L’azienda ci fornisce subito stivali e tira-acqua, la collaborazione con la direzione è totale”.
Nei giorni seguenti i lavoratori seguitano l’opera di “pulizia” dello stabilimento, nel frattempo arrivano i tecnici di un’azienda milanese attiva nelle bonifiche. Arriviamo così a oggi: “Fango e acqua – precisa Mangia – non ci sono più, abbiamo fatto tutti un ottimo lavoro. E l’azienda ce lo ha pienamente riconosciuto”.
Il futuro
Adesso occorre guardare al domani. “Tanta merce era a terra, i danni ci sono, i periti li stanno valutando”, aggiunge: “La nostra è una produzione artigianale, per di più nel campo alimentare, quindi non possiamo mettere sul mercato pezzi che siano stati anche minimamente contaminati. L’attenzione alla qualità è il fiore all’occhiello della Carpigiani”.
Nei prossimi giorni si prenderanno decisioni importanti. “Assieme all’azienda stiamo valutando come gestire al meglio questa situazione del tutto inaspettata”, conclude Nicola Mangia: “Credo che la settimana prossima qualche reparto potrebbe ripartire con la produzione, per qualche altro reparto servirà qualche giorno in più. Ma in ogni caso ce la faremo”.