PHOTO
Ai più cattivi la Befana porterà cenere e carbone. Ma la pagheremo tutti noi. Il 2024 si è chiuso con la notizia dei rincari delle bollette di luce e gas, che peseranno su tutto il 2025. “Per l’elettricità, 135 euro in più nell’arco dei 12 mesi. Per il gas, invece, 230 euro in più”. A fare la stima è Davide Tabarelli, presidente del centro di ricerca del Nomisma Energia, in una recente intervista a La Repubblica.
IL PREZZO DELLA GUERRA
Aumenti che si faranno sentire sui bilanci delle famiglie: “Penso soprattutto alle giovani coppie, ai nuclei monoreddito, agli impiegati, agli insegnanti, agli operai” prosegue Tabarelli. Le cause dei rincari dell’energia vanno ricercate, ancora una volta, nel conflitto che continua a dilaniare un pezzo di Europa, tra Russia e Ucraina. L’accordo tra Mosca e Kiev per il trasporto di gas nel vecchio continente, infatti, scade a fine anno e non sarà rinnovato. Questo costringerà diversi Paesi a trovare altre fonti per rifornirsi.
AUMENTI PER I PIÙ FRAGILI
L’autorità pubblica Arera, che svolge attività di controllo nei settori energetici, ha comunicato che i clienti del regime di maggior tutela subiranno un aumento del 18,2% in media nel primo trimestre dell'anno prossimo. In questa categoria rientrano i cosiddetti clienti vulnerabili, una platea di circa 3,8 milioni di persone, cui appartengono gli over 75, le persone con disabilità, coloro che ricevono un bonus sociale, che abitano in residenze di emergenza o in isole minori.
PIÙ COSTI ANCHE PER LE IMPRESE
Ma le famiglie non saranno le sole a pagare un conto salato. Anche per le imprese arriverà la stangata. Soprattutto per quelle che Tabarelli definisce “energivore”: “Non sorprendiamoci nel 2025 quando il vento della crisi si abbatterà sulle nostre acciaierie, sui cementifici, sulle cartiere, sulle fabbriche della ceramica. Imprese artefici di diversi miracoli italiani, che potrebbero non ripetersi”. Per non parlare del settore dell’automotive.
AUTOSTRADE, PEDAGGI PIÙ CARI
E a proposito di automobili, anche viaggiare costerà di più. È appena scattato un aumento dell’1,8%, che corrisponde al tasso programmato di inflazione per il 2025, dei pedaggi sui 2.800 chilometri di Autostrade per l’Italia. Aumentano i pedaggi anche sulla Napoli-Pompei-Salerno, l’1,67% in più. Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha fatto sapere che non ci saranno adeguamenti sulle altre 22 società concessionarie autostradali. E meno male.