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Nuova aggressione nel carcere di Teramo. Un assistente capo di polizia penitenziaria in servizio nella sezione Covid è stato preso a bastonate da un detenuto di etnia rom, riportando fratture e una prognosi di 30 giorni. "La vile aggressione - denunciano Fp Cgil, Sappe, Osapp, UilPa/Penitenziari, Sinappe, Uspp e Fns Cisl - sembrerebbe essere scaturita da un ritardo di pochi minuti nell'apertura delle camere di pernottamento, ritardo dovuto alla promiscuità di detenuti positivi al coronavirus e detenuti negativi, voluta dalla Asl e dalla direzione. Infatti a Teramo vige la strana disposizione di tenere nella stessa sezione detenuti malati di Covid e detenuti che non hanno ancora contratto la malattia".
I sindacati rilevano che "i risultati ottenuti sono che a oggi abbiamo oltre 100 detenuti positivi nel carcere di Teramo, record in Abruzzo. Ci sono continui malumori tra i detenuti, in quanto nella sezione permane la disposizione di tenere le camere di pernottamento aperte durante il giorno, ma siccome coabitano positivi e negativi, le aperture avvengono a turni alterni dimezzando i tempi di apertura, e dai malumori alle aggressioni il passo è breve. Tutto questo avviene in sezioni detentive che ospitano in media 80 detenuti. Va da se che le criticità aumentano di giorno in giorno, vedasi l'escalation di violenza che c’è stata a Teramo: un paio di rivolte sventate appena in tempo, detenuti che si barricano in sezione e tre aggressioni con lesioni al personale, senza contare le aggressioni verbali giornaliere".