“I fatti di Terracina sono gravissimi e sono l'ennesima dimostrazione che gli appelli del sindacato a intervenire in modo più costante contro lo sfruttamento dei braccianti non sono allarmismo, ma la constatazione quotidiana di un fenomeno sottovalutato dalle istituzioni”. A dirlo sono Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, commentando l'arresto di un imprenditore a Terracina (Latina), denunciato per aver ripetutamente minacciato gli operai agricoli anche sparando diversi colpi verso di loro per spronarli a lavorare di più.
“Nei prossimi giorni organizzeremo una manifestazione a Terracina per denunciare, ancora una volta, le condizioni in cui lavorano i nostri braccianti, e per sollecitare governo e Parlamento a seguire quanto chiediamo da tempo su trasporto dei lavoratori, alloggi, controlli e ispezioni”, proseguono i sindacati: “Altro strumento indispensabile è la Rete del lavoro agricolo di qualità, che a Latina non funziona e in molti territori non è ancora stata realizzata. Tutti elementi fondamentali per applicare la legge 199 nella sua interezza, e per fare prevenzione a tutto campo contro caporalato e sfruttamento”.