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“Le elezioni regionali del 20 e 21 settembre sono un momento cruciale per il futuro della Campania. I cittadini saranno chiamati ad esprimere un giudizio netto e di merito sui programmi che i candidati alla presidenza della giunta regionale vogliono mettere in campo per far uscire la Campania dalla sacca della crisi economica, aggravata dall’emergenza Covid. Il problema è che di programmi, finora, non ne abbiamo sentiti, mentre ci vengono proposti soltanto nomi e volti di uomini soli al comando”. In vista dell’appuntamento elettorale della prossima settimana, il giudizio di Nicola Ricci, da un anno e mezzo segretario generale della Cgil Campania, è netto. Questa campagna elettorale giocata sull’onda dell’emergenza sanitaria, non ha proposto una ricetta concreta per trascinare “una regione che ha il 10 per cento della popolazione italiana” fuori da una crisi economica, sociale ed occupazionale che è diventata strutturale nel corso degli ultimi 12 anni e che rischia di restare tale, non si cambia registro.
Per il sindacato regionale i nodi da sciogliere sono tanti: dalla riorganizzazione del mondo della sanità pubblica e privata, ad una grande opera di ammodernamento della macchina amministrativa regionale, fatta di sburocratizzazione, digitalizzazione e maggiori servizi di qualità ai cittadini. E poi c’è il lavoro che, in Campania, continua a far registrare segni negativi. Ed una profonda crisi industriale che sta portando ad una desertificazione silente. “Il 31 ottobre prossimo – ricorda Ricci – Whirlpool “scapperà” da Napoli, mettendo una pietra tombale su un’eccellenza nel settore dell’elettrodomestico”. La fuga delle grandi multinazionali dal nostro Paese, in Campania rischia di avere effetti devastanti. Dopo Whirlpool, potrebbe toccare alla Jabil di Marcianise, dove la richiesta resta sempre la stessa: messa in sicurezza dei lavoratori attraverso i percorsi già individuati e concordati tra azienda, Governo, Regione ed organizzazioni sindacali. E ancora, il settore dell’aerospazio con la vertenza Dema, esplosa nei giorni scorsi dopo con la decisione dell’azienda di disattendere gli accordi sulla cassa integrazione a rotazione a fronte di una ristrutturazione del debito mai messa veramente in atto e che ora compromette il futuro degli addetti negli stabilimenti di Somma Vesuviana e Paolisi. Ma a preoccupare Ricci è l’andamento complessivo del settore industriale, dove minacce di chiusure, delocalizzazioni e licenziamenti sono all’ordine del giorno. “Prima del Covid e anche durante – ricorda ancora il segretario generale Cgil Campania – con Cisl e Uil abbiamo presentato alla giunta De Luca idee e proposte programmatiche che parlano di politiche industriali necessarie per l’economia di questa regione. Chiunque uscirà vincitore dalle urne del 20 e 21 settembre non potrà non tenere conto di quelle proposte, anche alla luce delle occasioni che si presentano con le risorse messe a disposizione dall’Europa con il Recovery Fund. La prossima giunta dovrà mettere al centro della sua agenda le politiche industriali”.
Ed è proprio su questi temi che si incentra la mobilitazione messa in campo da Cgil, Cisl e Uil per il 18 settembre, con tre grandi manifestazioni nazionali, una delle quali proprio a Napoli, con la partecipazione del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “Dalla manifestazione di piazza Dante arriverà un messaggio importante: non ci può essere ripartenza del Paese senza un piano serio di sviluppo per il Mezzogiorno e la Campania. I temi messi al centro da Cgil, Cisl e Uil per questa mobilitazione nazionale – conclude Ricci – rappresentano le priorità per la nostra regione”.
Mattia Carpinelli, Ufficio Stampa Cgil Campania