A Natale, si sa, siamo tutti più buoni. Oddio tutti tutti proprio no...
Per esempio la nostra amata premier ha voluto centellinare la sua bontà
In tempi di crisi i soldi sono pochi e ha dovuto scegliere a chi fare il regalo e a chi rifilare il pacco.
Se sei un insegnante, ad esempio, scordati i 1000 euro bonificati a dicembre 2023.
Quella tredicesima travestita da anticipo di un contratto, che non è ancora stato rinnovato, quest’anno sotto l’albero non ci sarà.
Se ti senti orgoglioso di lavorare due giorni al mese per contribuire al tasso di occupazione più alto da quando l’uomo ha inventato la busta paga aspettati un’agenda griffata Istat in omaggio e nulla più.
Se sei un lavoratore precario e sfruttato da 4 o 5 euro l’ora che nella letterina hai sognato un salario minimo e dignitoso non saranno certo i Re Magi a fartene dono.
Nel 2025 i tre simpatici moschettieri del Natale porteranno altre sorprese: un euro e ottanta di incenso a chi percepisce la pensione minima. Ben sette euro in più al mese di mirra a chi fa l’infermiere.
E l’oro? Tutto destinato a otto ministri e dieci sottosegretari: 500mila euro per rimborsi, cene, pranzi, trasferte, case, libri, auto, fogli di giornale
La giustizia sociale anche quest’anno non pervenuta. Sarà rimasta nella slitta sequestrata dal nuovo codice della strada.