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Un incendio ha colpito la tenuta di Suvignano, in provincia di Siena, simbolo importante della lotta alla criminalità organizzata perché il terreno fu confiscato alla mafia. Dalle prime notizie i danni causati dalle fiamme sarebbero intorno agli 800 mila euro.
Non si è fatta attendere la reazione della Cgil Toscana, nelle parole di Maurizio Brotini, segretario con delega alla legalità: "Ci associamo alle parole di rincrescimento e preoccupazione dell’assessore regionale alla legalità Vittorio Bugli e di Arci e Libera Toscane, in merito all’incendio che ha colpito la tenuta di Suvignano. Il fatto è con altissima probabilità di origine dolosa. Suvignano è un simbolo importantissimo per la lotta alla criminalità organizzata, ben presente e radicata anche nel territorio della nostra Regione".
La criminalità corre il rischio di avvantaggiarsi nella crisi per la liquidità disponibile, per lo stato di bisogno di strati sempre maggiori della popolazione, ma anche "per le discutibili scelte che in nome della necessità di ripartire indeboliscono le norme a difesa della legalità in materia di appalti ed effettuazione di grandi e piccole opere". Occorre fare il contrario rispetto alla deregolamentazione, per il sindacato, "occorre affiancare alla cultura ed educazione alla legalità norme e pratiche che svuotino il mare nel quale prospera una criminalità organizzata sempre più di colletti bianchi. Appalti e caporalato sono due assi fondamentali di intervento: togliere dal ricatto occupazionale centinaia di migliaia di lavoratori stranieri ed autoctoni e recidere l’insopportabile catena di subappalti è una concreta pratica di legalità, così come procedere ad assunzioni nei comparti pubblici in modo da garantire da parte del sistema delle autonomie locali competenze tecnico-scientifiche per gestire le gare ed al sistema degli ispettorati del lavoro di procedere ad effettivi controlli".
Lotta al riciclaggio e all’elusione ed evasione fiscale sono l’altro ambito fondamentale di intervento. "I compagni e le compagne che da tempo assieme a noi lottano contro tutte le mafie - prosegue Brotini - ci hanno insegnato come sia importante dimostrare che lo Stato e le istituzioni democratiche garantiscono meglio della mafia lavoro e sicurezza sociale e come la mafia, per questo, faccia di tutto per impedire che i beni confiscati divengano luoghi di lavoro buono in pienezza di diritti". Il sindacato quindi conclude: "Come forze del lavoro saremo assieme a chi vorrà, anche nella nostra Regione, prendere il suo secchiello per svuotare il mare dove prospera e si nasconde la piovra”.