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420 millimetri di pioggia in due o tre ore, la metà delle precipitazioni che mediamente colpisce le Marche in un anno. Basta questo dato a dare le dimensioni del disastro che la furia delle intemperie ha causato sul territorio.
Una furia che ha portato morte e distruzione. Sono 9 le vittime, un bilancio drammatico al quale aggiungere anche quattro dispersi, tra cui due bambini, che l’acqua ha strappato letteralmente dalle braccia della madre in fuga. Quattro persone sono morte a Ostra, una a Trecastelli, una a Bettolelle e una a Barbara, tutte località in provincia di Ancona.
Lo stesso sindaco di Barbara, Riccardo Pasqualini, ha scritto un appello sui social che fornisce un quadro chiaro della gravità di quanto è accaduto e sta accadendo: "La situazione, sia lato Castelleone che lato Serra de' Conti, è veramente drammatica e tragica. Invito, se non assolutamente urgente e necessario, di non uscire e di non utilizzare la macchina, è troppo pericoloso e a rischio vita. Tutte le forze disponibili sono all'opera: protezione civile, carabinieri e vigili del fuoco. Che Dio ci aiuti".
Di "situazione apocalittica" parla Carlo Manfredi, il sindaco di Castelleone di Suasa, comune della provincia di Ancona che sorge su un colle alla destra del fiume Cesano.
Pochi minuti fa siamo riusciti a parlare con Giuseppe Santarelli, segretario generale della Cgil delle Marche, che sta tentando di mettersi in contatto con iscritti e dirigenti della porzione di territorio più colpita, dove sono tante le difficoltà legate alle comunicazioni. “Il disastro – ci ha spiegato – è localizzato nella valle sopra a Senigallia. Ieri ha piovuto fortissimo in tutta la regione, ma c’è stata questa bomba d’acqua imprevista nel centro nord. In due ore è caduto l’universo, tra le 6 del pomeriggio e le 8 più o meno”.
“Il problema è che dal bollettino meteo sembrava una cosa molto meno violenta. Abbiamo ricevuto le prime notizie da iscritti che ci hanno detto che la situazione era abbastanza grave, ma che sembrava comunque sotto controllo dal punto di vista idrogeologico. Poi stamattina ci siamo svegliati con queste notizie drammatiche”.
“È una strage che ci tocca profondamente – è il commento a caldo del leader della Cgil marchigiana –, ci obbliga ad aprire urgentemente, non solo sul nostro territorio ma in tutta Italia, una seria riflessione sul tema dei cambiamenti climatici e dell’assetto idrogeologico”.
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