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Il decreto bollette del governo è insufficiente per famiglie e imprese, non compie le scelte strutturali che erano necessarie. Un decreto, insomma, senza coraggio. Lo afferma la Cgil con le parole del segretario confederale, Pino Gesmundo, criticando il provvedimento dell’esecutivo.
“È un decreto senza coraggio – esordisce - e senza visione alcuna che non affronta alla radice il tema del caro energia. Si doveva intervenire sugli oneri di sistema e sulla riduzione strutturale dei costi energetici, invece il Governo continua a proporre misure con poco coraggio e dagli effetti tardivi rispetto all'urgenza di dare risposte a famiglie, anziani e imprese”.
E ancora: “Si doveva cogliere la necessità, ormai acclarata, di modificare le modalità di acquisto del gas a tutela dei vulnerabili e - prosegue il dirigente sindacale - di fare ciò che ormai tutti, parti sociali, sindacati e imprese chiedono da tempo: disaccoppiare il costo dell'energia da quello del gas. Solo con misure strutturali si possono dare quelle risposte e certezze che cittadini, imprenditori, pensionati e anziani chiedono”.
Per Gesmundo inoltre “era l'occasione giusta per invertire davvero il paradigma e tracciare finalmente la linea di una vera e propria politica nazionale più coraggiosa verso la sostenibilità energetica. E invece si è scelta l'ennesima strada del bonus, oltretutto a tempo, che non risolve i problemi che affliggono in nostro paese sul tema della dipendenza energetica e speculativa”.
“Leggeremo attentamente il decreto - conclude il segretario confederale della Cgil - e ne valuteremo tutti gli aspetti che comunque alleviano il peso dei costi per le fasce più deboli della popolazione, ma ad oggi il nostro giudizio è fortemente critico”.