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“Duecento milioni di euro in meno nelle casse del Campidoglio. È l’effetto dei mancati incassi dovuti allo stop dei ristori Covid per la scuola e il sociale, di una sentenza della Corte Costituzionale sull’Imu e della riduzione del gettito fiscale. Una riduzione che rischia di tradursi in un taglio del 10% della spesa corrente comunale e della conseguente riduzione molto più pesante dei servizi ai cittadini, soprattutto quelli più fragili”. Così in una nota la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti e la Uil del Lazio.
“A Roma Capitale - continua la nota - chiediamo un forte impegno per trovare le risorse necessarie a salvaguardare i servizi, a partire dai servizi educativi e sociali. Occorre un’importante azione di contrasto dell’evasione e di recupero dei tributi locali. Ci aspettiamo, inoltre, una convocazione da parte del Sindaco per discutere la proposta di bilancio comunale con le organizzazioni sindacali e l’istituzione di un tavolo permanente contro il caro vita.
Questo buco di bilancio rischia di aggravare pesantemente la situazione. Ci aspettiamo pertanto un intervento da parte del governo per sostenere i cittadini anche in previsione delle sfide che nei prossimi anni Roma dovrà sostenere a partire dal Giubileo 2025 e, auspicabilmente, l’organizzazione di Expo 2030. Rivolgiamo pertanto un appello ai parlamentari romani, aldilà dell’appartenenza politica a impegnarsi nei confronti del governo affinché Roma abbia a disposizione le risorse necessarie a garantire servizi di qualità, come si addice a una grande capitale europea”.