L’innalzamento da 20 mila a 50 mila euro dell'ammontare garantito dallo Stato sui conti correnti bancari in caso di fallimento di un istituto di credito. La revisione delle norme contabili e di ricapitalizzazione per le banche europee, in modo da renderle paritetiche a quelle statunitensi. Una forte “stretta” sui bonus miliardari del management bancario. E l’impegno all’adozione “di tutte le misure necessarie per assicurare la stabilità del sistema finanziario e bancario". Questi i risultati del vertice dei 27 ministri delle Finanze dell’Unione Europea che si è tenuto stamani in Lussemburgo. Una risposta comune alla crisi che imperversa sulle Borse di tutto il mondo, che nelle intenzioni dell’Ecofin dovrebbe mandare ai mercati un messaggio positivo. Ne abbiamo parlato con Emilio Barucci, professore di Matematica finanziaria presso il Politecnico di Milano, coordinatore della sezione Scienze sociali della Fondazione Di Vittorio e redattore del think tank di nelmerito.com.

Rassegna La prima notizia riguarda la bocciatura del Fondo comune europeo per il salvataggio delle banche, ipotesi sostenuta da Olanda, Italia e Francia. Il no dell’Europa è un bene o un male?

Barucci La bocciatura del Fondo di salvataggio nasce dalla presa d’atto delle difficoltà dell’Unione Europea di gestire, a livello globale, le crisi sistemiche o i problemi che riguardano l’intera Unione. È così, ad esempio, per il tema della difesa, dove l’Unione non riesce a trovare una posizione condivisa. Per iniettare fiducia è evidente che sarebbe necessaria una manovra sovranazionale, quindi proprio in ambito comunitario. Ma è innegabile che oggi si sia registrato un piccolo passo in avanti. Oggi l’Ecofin, infatti, ha proposto di varare linee comuni per i salvataggi delle banche da parte dei singoli Stati. A livello europeo, quindi, c’è un cambiamento di clima, dato proprio dal fatto che l’Unione da oggi in poi sarà più morbida sul tema degli aiuti di Stato.

Rassegna L’innalzamento della garanzia statale sui conti correnti bancari sembra essere una misura a garanzia dei risparmiatori. È veramente così?

Barucci Questa misura è sicuramente un elemento a garanzia dei risparmiatori, è un bene che sia stata adottata. È particolarmente positiva, inoltre, perché elimina la corsa agli innalzamenti della garanzia disordinati, come ad esempio è successo negli ultimi giorni (Irlanda, Germania, Grecia), che era una sorta di concorrenza sleale.

Rassegna Guardando al complesso delle misure approvate, possiamo considerarle sufficienti ad affrontare la crisi nel modo giusto?

Barucci Credo che, anzitutto, sia necessario un altro intervento: l’abbassamento dei tassi di interesse, una misura che ci aspettiamo già nei prossimi giorni. È bene ricordare, infatti, che i tassi d’interesse sul mercato interbancario sono molto elevati, e questo aggrava la condizione di difficoltà di chi è già fortemente indebitato. Più in generale, la risposta data oggi dall’Ecofin è forse il massimo che si poteva ottenere da un’Unione Europea che presenta al proprio interno ancora notevoli divisioni. Il punto è che, in presenza di un aggravamento della crisi di fiducia, ad esempio con una “corsa allo sportello”, questa risposta potrebbe però essere insufficiente. I ministri delle Finanze europei oggi hanno detto chiaramente che non faranno fallire nessuna banca, e questo è comunque un messaggio rassicurante.