La bocciatura nella V commissione dell’Assemblea regionale siciliana della norma sulla trasformazione del Cas (Consorzio autostrade siciliane) da ente pubblico non economico in ente pubblico economico è “un grave e ingiustificato errore politico, che rinvia una riforma strategica per l'ammodernamento della rete infrastrutturale della Sicilia”. Lo sostengono in una nota congiunta il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, e il segretario regionale della Filt, Franco Spanò.
“Si tratta di una riforma indispensabile per una moderna gestione della viabilità in Sicilia – affermano i due esponenti Cgil –, che non solo avverrebbe senza aggravio di spesa per la Regione, ma, anzi, comporterebbe maggiori entrate con il recupero di parte delle risorse che oggi si perdono, a causa della natura giuridica del Cas”.
Cgil e Filt chiedono, dunque, che la “norma in questione venga riproposta all’Ars per poter avere una nuova azienda per la gestione delle autostrade, libera dagli appesantimenti tipici delle procedure della pubblica amministrazione. Con la riforma si determinerebbe un risparmio immediato di almeno 15 milioni di rimborso dell’Iva sui pedaggi, che potrebbero essere utilizzati per il reperimento di personale, oggi carente, di professionalità adeguate con nuove assunzioni e per la stabilizzazione dei precari”.
“I risparmi derivanti dall'operazione consentirebbero anche l’applicazione del contratto dei lavoratori dipendenti delle autostrade, che per interpretazioni giuridiche bizantine non si applica da oltre dieci anni, con la conseguente paradossale coesistenza di lavoro nero e di diversi regimi salariali e normativi”, concludono i due dirigenti sindacali.