“L’intesa del 24 aprile va integralmente attuata. Qualsiasi forma di autonomia differenziata nella scuola e nell’istruzione è incompatibile con quell’intesa. Con l’intesa di Palazzo Chigi del 24 aprile le parti firmatarie hanno escluso che nella scuola e nell’istruzione si possa praticare qualsiasi forma di regionalizzazione”. Così Flc Cgil, Cisl Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda in un comunicato congiunto.
Per questo le organizzazioni sindacali hanno valutato positivamente, nei giorni scorsi, le prese di posizione da parte del governo, in direzione di una riaffermata unitarietà del sistema nazionale d’istruzione, attraverso la disciplina del personale affidata al contratto nazionale e un sistema di reclutamento uniforme. Inoltre, ritengono che le competenze, di cui attualmente dispongono le Regioni, unitamente ai livelli decentrati di contrattazione confermati nel nuovo ccnl, possano già oggi soddisfare ampiamente le esigenze di una programmazione e gestione dell’offerta formativa attenta alle diverse specificità territoriali.
“Urgente è ora il varo definitivo delle norme in materia di reclutamento del personale docente della secondaria, sulla base delle proposte esaminate e discusse al tavolo tematico, istituito a seguito dell’intesa, sul precariato; norme che, completando un percorso già avviato con i corsi straordinari per gli insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia, offrano opportunità di valorizzazione del lavoro precario, nella prospettiva di una sua non più rinviabile stabilizzazione. Vanno anche trovate soluzioni a situazioni ancora aperte come quelle relative ai concorsi 2016 e 2018”, proseguono le organizzazioni di categoria.
“Al pari, è necessario mettere a punto analoghe misure per la valorizzazione del personale Ata e per il passaggio di profilo degli assistenti amministrativi facenti funzione di Dsga. Destano, infatti, preoccupazione le previsioni di un possibile ulteriore incremento del numero di rapporti di lavoro a tempo determinato, sia per il personale docente che per il personale Ata, con i riflessi negativi che ne derivano sulla regolarità e continuità delle attività didattiche”, aggiungono i sindacati.
“Infine, l'intesa deve trovare piena attuazione anche nelle parti riguardanti i settori dell’università, della ricerca e dell’Afam e nell’individuazione delle risorse necessarie a un rinnovo contrattuale che garantisca il recupero del potere di acquisto nel triennio 2019-2021 e persegua il graduale avvicinamento delle retribuzioni del personale a quelle dei colleghi europei. Consideriamo che la puntuale e coerente attuazione dell’intesa sia una delle condizioni necessarie per affermare concretamente il valore di una scuola di qualità, accogliente e inclusiva, presidio fondamentale per l’esercizio di un pieno diritto di cittadinanza”, concludono le varie sigle.