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Contro la proposta di utilizzare assistenti civici per il controllo del territorio nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus non c’è solo tutta la destra politica. Molti i malumori e le critiche anche all’interno della maggioranza di governo e tra le associazioni della società civile. Dal grande e variegato mondo del volontariato e del Terzo Settore arrivano più no che sì. L’idea degli “assistenti civici” lanciata dal ministro Francesco Boccia e dal presidente dell’Anci Antonio Decaro non piace al presidente della Convol, la Conferenza permanente delle associazioni, federazioni e reti di volontariato, Ermes Carretta. “È vero che stiamo vivendo un momento di emergenza e una situazione particolare, ma un conto è aver fatto i bandi per trovare gli infermieri, i medici e per mandarli a fare il loro lavoro all’interno di realtà che erano in difficoltà, un conto è trovare dei volontari e buttarli in prima linea per cercare di far sì che le persone rispettino i protocolli relativi al coronavirus”.
"Non solo è un’arma spuntata, ma è anche pericolosa. L'azione di controllo del territorio è una cosa seria e, come prevede e indica la nostra Costituzione, va affidata allo Stato”. È quanto dichiarano i segretari confederali della Cgil Giuseppe Massafra e Tania Scacchetti. “Competenze, esperienza e preparazione non si possono improvvisare, a maggior ragione – sottolineano – in un periodo in cui rischia di crescere il disagio sociale. Sui cittadini dobbiamo e possiamo contare pretendendo un atteggiamento improntato al senso civico e al rispetto della legalità”. Per Massafra e Scacchetti occorre quindi “rafforzare l'azione di educazione e di civismo dei sindaci e delle amministrazioni territoriali”, e “sarebbe utile e corretto intervenire sugli organici degli enti preposti al controllo e alla sicurezza”. Se invece si vuole aprire una riflessione più ampia su come rispondere ai tanti bisogni che l'emergenza sanitaria ha reso indispensabili, concludono, "non lo si faccia con proposte improvvisate, ma con un confronto con le parti sociali sulle soluzioni possibili”.
Dubbi e molte perplessità erano già state espresse dal presidente dell’Auser, Enzo Costa che è anche coordinatore della Consulta Volontariato del Terzo Settore. “I cosiddetti ‘assistenti civici’ non possono essere scambiati per volontari’– ha dichiarato Costa –. i volontari infatti non si reclutano per bando e tanto meno possono essere ‘usati’, ma come afferma la legge agiscono esclusivamente per fini di solidarietà e in risposta ai bisogni delle persone e delle comunità” – «Il volontario è una persona che, per sua libera scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene comune, anche per il tramite di un ente del Terzo settore, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà» (art. 17 del dl 117/17 Codice del Terzo settore).
D’altra parte non si può neppure accusare il mondo del volontariato di essere stato alla finestra in tutto questo periodo. “I volontari – ricorda infatti Costa – non hanno mai smesso di dare il loro contributo sia nei periodi di normalità che nei frangenti di grande emergenza, compiendo una scelta di libertà individuale che non può essere attivata attraverso il reclutamento né tanto meno subordinata ad una ordinanza. Nel nostro Paese ci sono migliaia di associazioni che impiegano milioni di volontari, e in maniera sussidiaria, mai sostitutiva, collaborano con gli enti pubblici realizzando un gran numero di attività di interesse generale. Un provvedimento come questo, che vorrebbe i volontari come controllori del distanziamento sociale, sostituendosi in modo inappropriato a chi ha il compito di svolgere questa funzione, ci lascia molto perplessi. E sarebbe ancora più grave una eventuale erogazione di rimborsi forfetari.” “Dispiace non essere stati interpellati su una tale iniziativa, sulla quale abbiamo risorse e competenze maturate in moltissimi anni. Credo che la figura del volontario nel nostro Paese – conclude il suo ragionamento Costa – abbia bisogno di una attenzione diversa, e meriti rispetto e sostegno.”
“Dispiace constatare per l’ennesima volta che ci si scorda sempre di ciò che c’è e si pensa sempre che tutto vada inventato da zero”. Così Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del terzo settore ha commentato ieri sul sito di Redattore Sociale (lunedì 25 maggio) il bando per 60 mila “assistenti civici”. “Noi non siamo stati interpellati - precisa Fiaschi -. E invece sarebbe importante che chi rappresenta il terzo settore fosse chiamato al tavolo delle decisioni sulle iniziative da prendere in una emergenza e sul post emergenza, perché a fronte di un’idea che ha anche valore e merito, magari non c’è bisogno di inventare tutto perché c’è qualcuno che organizza da sempre questo tipo di disponibilità. Credo che sia semplicemente una mancanza di consapevolezza di come è nutrita e di quanti siano già stati gli investimenti per organizzare la partecipazione delle persone in termini di solidarietà”. “L’Italia è abbastanza fortunata da avere un radicato e strutturato sistema di terzo settore - ricorda Fiaschi - che vuol dire iniziativa civica organizzata, cioè gente già abituata a lavorare insieme e che viene anche formata. Non è un dettaglio. Quando si parla di volontari si tratta di persone che hanno una formazione”. Per Fiaschi, la vicenda evidenzia ancora una volta come ci sia “ancora molto da fare sulla consapevolezza delle nostre istituzioni - aggiunge Fiaschi - che magari nel fare bene individuano anche una strada corretta, quella dell’impegno del cittadino che ha voglia di dare una mano, ma che si scorda che questo impegno dei cittadini organizzati oggi esiste già e non c’è bisogno di organizzarlo da zero. Ci sono 6 milioni di volontari, 800 mila professionisti e operatori che operano nel terzo settore italiano e che stanno garantendo da molti anni in tutte le comunità, soprattutto in quelle più deboli, servizi, supporto alla popolazione e aiuto sia attraverso l’intervento professionale dei lavoratori, sia attraverso il contributo volontario dei cittadini che donano tempo”.
Voci contrarie alla proposta arrivano anche dai sindaci. "Il fatto che ci siano tutte queste posizioni diverse lascia intendere con quanta confusione il governo sta affrontando in particolare questa Fase 2 – dice per esempio il sindaco di Napoli, De Magistris - Se vengono presentate come ronde anti assembramento io sono totalmente contrario. Se invece la spieghiamo bene cioè che sono delle persone che possono aiutare la ripartenza delle comunità per esempio con l'assistenza alla protezione civile, assistenza all'utilizzo delle spiagge pubbliche, assistenza sui mercati, assistenza sulle occupazioni di suolo pubblico, che a Napoli stiamo dando sempre di piu' pedonalizzando la città, allora sono delle figure che possono rassicurare, può essere utile far lavorare queste persone se ovviamente vengono pagate".
Dal fronte di chi ha proposto l’idea, dopo l’intervento di mediazione del presidente Conte, arriva una nuova precisazione: Gli assistenti civici "non avranno compiti di ordine pubblico": lo ha chiarito il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervenendo ad Agora' su Rai3. "Per noi - ha spiegato - sono volontari che già nella fase dell'emergenza ci hanno dato una mano portando i medicinali o la spesa a chi era in difficoltà. Ci stanno aiutando davanti ai mercati per contingentare gli ingressi, ma non c'entrano nulla con la movida ne' con i controlli. I volontari - ha aggiunto - per me devono fare quello che hanno fatto in questi mesi". Decaro ha ribadito che i sindaci solamente con la Polizia municipale non ce la fanno a controllare i territori: "Se dobbiamo tenere i vigili urbani davanti a tutti gli ingressi dei mercati, dei parchi, dei giardini, non ce la facciamo".
Sulla questione intervengono anche i sindacalisti delle forze di polizia. Ecco come la pensa il segretario generale del Silp Cgil, Daniele Tissone, che commenta in questo video le misure proposte: