Governo Conte I dal 1 giugno 2018 al 4 settembre 2019
Le elezioni del marzo 2018 non hanno dato al Paese una maggioranza. Dopo mesi di trattative si forma il governo Conte I, denominato gialloverde, frutto dell’accordo tra M5s e Lega. La prima iniziativa forte, dopo la formazione del governo, messa in campo dalla Cgil sono state le Giornate di mobilitazione del 24 luglio davanti a Montecitorio contro il ripristino dei voucher in agricoltura contenute nel Dl Dignità. Tra iniziative e manifestazioni si arriva al 10 novembre quando si è scesi in piazza contro il Ddl Pillon, a difesa dei diritti delle donne.
Si arriva così alla manifestazione del 9 febbraio 2019 quando a Roma Cgil, Cisl e Uil scendono in piazza a sostegno della piattaforma unitaria di confronto con il governo. I temi ambientali da sempre sono cari alla Cgil che aderisce alla mobilitazione per garantire futuro sostenibile, con Maurizio Landini che incontra Greta Thunberg nella sede della Cgil il 19 aprile. Si arriva al 28 maggio e alla manifestazione unitaria a piazza Montecitorio contro il decreto sblocca cantieri. Il 21 giugno, invece, una mobilitazione nazionale con manifestazione a Reggio Calabria per dire che bisogna ripartire dal Sud per unire il Paese.
Governo Conte II dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021
Nel frattempo si crea una spaccatura politica che porta la prima crisi di governo, la Lega abbandona la maggioranza e ne nasce una nuova. Pd e altri partiti di sinistra entrano nel governo Conte II, denominato giallorosso. Pochi mesi dopo la formazione del nuovo esecutivo viene siglato l’accordo sul fisco per un valore di 3,5 miliardi. Inizia il 2020, un anno che è stato segnato dal Covid. Lockdown e tanti problemi per famiglie e lavoratori vedono il sindacato protagonista prima con la sottoscrizione del Protocollo condiviso per le misure di contrasto e contenimento del virus negli ambienti di lavoro e successivamente nella firma di un’intesa con il governo che sancisce le attività essenziali.
Il primo lockdown finisce ma l’attenzione per il covid è sempre alta tanto che ad agosto i sindacati sottoscrivono un protocollo per stabilire le misure di sicurezza per servizi educativi e scuole dell’infanzia. Si arriva così ad ottobre con l’accordo che conferma 18 settimane di cassa Covid. Però non c’è solo l’attività sindacale, ma anche la solidarietà: Cgil, Cisl, Uil e Confindustria negli anni hanno raccolto 7 milioni di euro e finanziato 130 progetti per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 2016.
Governo Draghi dal 13 febbraio 2021 e attualmente in carica
L’inizio del 2021 porta una nuova crisi di governo. Le spaccature nella maggioranza non consentono di proseguire l’esperienza del Conte bis e così dopo giorni di instabilità si forma un governo di unità nazionale in cui tutti i principali partiti presenti in Parlamento, con l’eccezione di Fratelli d’Italia, appoggiano un nuovo esecutivo presieduto da Mario Draghi. Anche in questo caso la Cgil continua il suo lavoro propositivo e in alcuni casi di contrasto.
Il 10 marzo 2021 Cgil, Cisl e Uil sottoscrivono a Palazzo Chigi il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la Coesione Sociale governo-sindacati. Passano pochi giorni e viene realizzato il primo storico sciopero al mondo per tutta la filiera di Amazon. Il 12 maggio si parla invece di sicurezza con l’assemblea nazionale "Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro". Pochi giorni dopo viene sottoscritto a Palazzo Chigi il patto per la scuola, un documento di impegni in 21 punti. Il 26 giugno si ritorna in piazza nelle manifestazioni unitarie svolte a Bari, Firenze e Torino, dal titolo "Ripartiamo, insieme: con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani".
Tre giorni dopo è la volta dell’avviso comune tra governo e parti sociali che impegna aziende ad utilizzare gli ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti. Nell’occasione si è avviato anche un confronto sulla riforma degli ammortizzatori sociali, delle politiche attive e della formazione. Il 16 ottobre la Cgil, insieme all’Italia democratica scende in piazza con la Manifestazione nazionale "Mai più fascismi: per il lavoro, la partecipazione, la democrazia", in reazione all'assalto fascista alla sede nazionale Cgil del 9 ottobre.
Il 16 dicembre Cgil e Uil indicono 8 ore di sciopero generale contro la legge di bilancio che culmina con la grande manifestazione di Roma. Il 23 dicembre Cgil, Cisl e UIl firmano alla Presidenza del Consiglio il protocollo per l'attuazione del Pnrr che prevede la partecipazione e il confronto preventivo con i sindacati sugli investimenti e le riforme. Il 2022 è l’anno della guerra tra Russia e Ucraina con la Cgil impegnata in prima linea per la pace: un impegno che sfocia nella grande manifestazione del 5 marzo "Europe for Peace - Per la Pace, per fermare la guerra in Ucraina e tutti i conflitti del mondo". Continuano le mobilitazioni e il 22 marzo Cgil Cisl Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione degli inquilini organizzano la mobilitazione per affrontare l'emergenza abitativa, a partire dagli sfratti.
Passano i mesi tra manifestazioni e iniziative e il 16 giugno viene sottoscritta l’intesa con l’Autorità Nazionale Anticorruzione in difesa della legalità. Due giorni dopo in piazza del popolo si svolge la manifestazione della Cgil: "Pace, Lavoro, Giustizia sociale, Democrazia. Camminano insieme". Si arriva così al primo luglio quando viene organizzato il dibattito Il lavoro interroga, in cui la Cgil si confronta con segretari e rappresentanti dei partiti sui temi della crisi della rappresentanza politica del lavoro, del superamento della precarietà, della pandemia salariale e del fisco. Poco meno di un mese dopo la crisi politica porta alle dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi e alle elezioni anticipate.
Tra pochi giorni ci sarà il voto, ma la Cgil sarà pronta a proporre, manifestare, contrastare e accordarsi chiunque vinca le elezioni. I governi cambiano, ma il principale sindacato è sempre pronto a difendere i diritti delle lavoratrici, dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati italiani.