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La proposta e la decisione sono arrivate direttamente dal ministro della Cultura Dario Franceschini. Sarà il suo dicastero, attraverso l’intervento dell’Istituto centrale per il restauro, a curare la "riparazione" delle opere della raccolta d’arte Cgil danneggiate dall’assalto di sabato 9 ottobre nella sede storica di corso d’Italia.
In particolare, oltre che su una serie di manifesti della Cgil, gli aderenti alle formazioni neofasciste che sono riusciti a entrare nel palazzo hanno vandalizzato un’opera del 1973 di Ennio Calabria, artista nato nel 1937, da sempre vicino alla Cgil, di cui è stato anche dirigente del sindacato artisti. Si tratta di una grande tavola donata alla prima Festa dell’Unità di Avezzano, che raffigura lavoratori che con braccia forti tengono insieme una grande bandiera rossa, come una vela tesa su campi e paesi. Gli assalitori hanno scagliato un oggetto sulla tavola, sfondandola e aprendo una lacerazione al centro. Una ferita simbolica e materiale, un danno grave che necessita ora di un attento lavoro di risarcimento.
“Appena siamo potuti entrare sabato sera – racconta Francesca Valentini, storica dell’arte dell’Istituto centrale per il restauro e responsabile del comparto funzioni centrali della Funzione pubblica Cgil di Roma e Lazio – abbiamo trovato un caos totale: un’infinità di frammenti di vetro erano sparsi sul pavimento del corridoio che prosegue dopo l’androne principale. Oltre ai vetri, c’erano parti di manifesti lacerati per terra e il quadro di Calabria deturpato con un evidente squarcio nella tavola. A quel punto ho cercato di recuperare dal pavimento alcuni frammenti della tavola che ora potrebbero essere usati in sede di restauro”.
Il difficile intervento di conservazione del quadro di Ennio Calabria spetterà quindi all’Istituto centrale per il restauro, che si è offerto di effettuare la riparazione dell’opera nell’ambito della sua prestigiosa Scuola di alta formazione, e di proseguire la ricognizione dei danni alla raccolta d’arte contemporanea della sede della Cgil nazionale. Un segnale concreto di risposta delle istituzioni alla barbarie, perché anche attraverso la tutela della cultura siano difesi i valori della democrazia e della Costituzione.
In base ai primi rilievi dei tecnici (la storica dell'arte Francesca Valentini e Paola Iazurlo restauratrice conservatrice e responsabile del Laboratorio dei materiali dell'arte contemporanea dell’Icr), si sta progettando un intervento che rispetti l'opera restituendole leggibilità e al tempo stesso non nasconda la “ferita”.
“Anzi, quella ferita che per noi ha anche un preciso significato simbolico, sarà valorizzata e spiegata”, ci dice Patrizia Lazoi, responsabile della raccolta d’arte della Cgil. Oltre a rendere quindi permanente il trauma subìto dall’opera di Calabria, si pensa di affiancare sul muro un piccolo spazio con la foto del quadro deturpato e con la spiegazione del tipo di restauro che verrà messo in atto.
Intanto, è stato lo stesso artista autore del quadro danneggiato, Ennio Calabria, a trasmettere la sua solidarietà alla Cgil. Lo ha fatto con una lettera scritta a mano indirizzata al segretario generale Maurizio Landini. “Caro Landini – scrive Calabria nell’incipit – desidero esprimervi il mio turbamento e il mio dolore per questa inquietante irruzione di un vento del passato che evidentemente (e ciò è molto preoccupante), sente che si è creato un nuovo spazio di accesso alle coscienze attraversate da un presente, vissuto da inedite mutazioni”.