Poche ore fa, il lavoratore che aveva assistito lo scorso 17 giugno all'incidente e all'abbandono di Satnam Singh vicino casa con il braccio staccato – e aveva lanciato la prima richiesta di aiuto – e con lui altri due compagni di lavoro presenti durante i drammatici fatti, hanno ottenuto il permesso di soggiorno per casi speciali. Ne danno notizia Stefano Morea, segretario generale Flai Cgil Roma e Lazio, e Laura Hardeep Kaur, segretaria generale Flai Cgil Frosinone Latina, all’uscita dalla Questura di Latina: “Un ringraziamento sincero e sentito – sottolineano – va al Questore di Latina, all’ufficio Immigrazione e a tutto il personale della Polizia di Stato per il raggiungimento di un risultato importante”.

Un atto doveroso

"È questo un atto di giustizia e civiltà – proseguono i due sindacalisti – nei confronti di lavoratori che si sono messi a disposizione, raccontando e denunciando quanto era accaduto e rischiando in prima persona. Sin dalle prime ore successive al gravissimo ferimento di Satnam abbiamo sperato in tale risultato. Crediamo sia un atto doveroso verso questi lavoratori e necessario per fare piena giustizia e verità su quanto accaduto”.

Le richieste del sindacato

“Anche questa parte della vicenda mette in evidenza la difficoltà dei tanti lavoratori stranieri che, seppur giunti in Italia con il visto e il nullaosta, si trovano – non per loro colpa – senza contratto e senza permesso di soggiorno e quindi in uno stato di fragilità e ricattabilità estremi, tali da rendere difficile denunciare anche chi li sfrutta o peggio. Per questo e per sanare le distorsioni e le ingiustizie generate dalla Bossi-Fini e dal decreto flussi, chiediamo che vengano concessi permessi di soggiorno per ‘attesa occupazione’ così da dare sicurezza a questi lavoratori, e metterli nella condizione di poter cercare un lavoro liberi da ricatti, da costrizioni e da paure, liberi di chiedere una paga secondo contratto e di non essere sfruttati”.

Un esempio per gli altri

“Da oggi - concludono Morea e Kaur – questi tre lavoratori non sono più invisibili e possono lavorare e vivere esercitando nella interezza i propri diritti; ma sono e saranno anche un esempio per tanti altri a superare la paura e il silenzio”.