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Garantire sicurezza sul lavoro, livelli occupazionali, prevenzione dalle infiltrazioni della criminalità. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa siglato tra Regione Liguria e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil in vista della realizzazione nei prossimi anni di una serie di opere strategiche, finanziate attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un periodo che dovrebbe essere nelle premesse un new deal, un’opportunità per cambiare in meglio il volto del territorio con la costruzione di infrastrutture e opere pubbliche nel comparto della sanità, nella formazione legata al lavoro, nei trasporti, in progetti ambientali e urbanistici con un impiego di risorse per circa 6 miliardi di euro.
“L’accordo sottoscritto può diventare un punto di riferimento per gli altri territori, soprattutto in un contesto che sarà sempre più segnato dagli investimenti pubblici” afferma Giuseppe Massafra, segretario nazionale Cgil intervenuto alla riunione di presentazione del testo al gruppo dirigente ligure, alla presenza del segretario generale Maurizio Calà. Il protocollo riguarda tutti gli appalti banditi dalla stazione appaltante regionale ligure Suar, dalle aziende partecipate, comprese quelle sanitarie e ospedaliere, e dalle sue autonomie funzionali e territoriali e agisce sia sugli appalti delle opere che su servizi e forniture.
Siglato il 4 maggio scorso, ha preceduto di qualche giorno l’approvazione della legge delega sugli appalti fortemente sostenuta dalla Cgil. “Questa è una battaglia storica del sindacato che in questo caso ha un ruolo propositivo per la definizione di un nuovo modello di sviluppo che mette al centro il lavoro e non il mercato – ricorda Massafra -. L'interlocutore ha sempre cercato di abbassare le tutele mentre questo testo va nella direzione opposta. Siamo riusciti a determinare una inversione di paradigma che ha agito direttamente sulla legge delega con risultati che hanno una portata storica e che determinano i processi alla fonte”. Per esempio, si è riusciti a stabilire un principio ampio di tutela con il quale le condizioni dell’appalto sono estese anche al subappalto, la clausola sociale che nei settori ad alta intensità di lavoro è l’àncora di salvezza dell’occupazione, la centralità dell’offerta economicamente vantaggiosa che scorpora i costi di manodopera.
“Il documento ligure nasce da importanti azioni di lotta e dall’elaborazione collettiva – commenta Fabio Marante, segretario di organizzazione Cgil Liguria –, e si propone di definire elementi omogenei di regolazione del lavoro negli appalti pubblici perseguendo obiettivi come la qualità del lavoro, dell’opera e del servizio, la trasparenza e il contrasto all’illegalità ed è in linea con quanto definito nell’assemblea organizzativa di Rimini”.
In più contiene punti di avanzamento rispetto al quadro generale. “Nel testo viene definito un sistema di relazioni di carattere informativo rispetto alla comunicazione generale circa la progettazione degli interventi da affidare in appalto - sottolinea Marante - e una di carattere di anticipo con il protagonismo delle categorie coinvolte e dei delegati. Soprattutto è stabilita l’ordinarietà del meccanismo della condizione economicamente vantaggiosa, l’80 per cento all’offerta tecnica. Importante rispetto alla clausola sociale è che il protocollo prevede 20 punti di premio alle aziende che in caso di cambio di appalto mantengono l’occupazione”.
Il documento pone grande attenzione alla sicurezza sul lavoro, alla legalità e al contrasto alla criminalità. Tra i punti, da segnalare quello che prevede l’istituzione di una “banca dati degli esecutori” che verrà adottata e costantemente alimentata a cura delle imprese coinvolte, incluse quelle in subappalto, per garantire la piena legittimità e legalità del sistema. “La legalità è un pilastro dell’azione della Cgil - conclude Massafra -. Oggi più di ieri la scelta delle organizzazioni criminali si sta concentrando sugli appalti nelle pubbliche amministrazioni e questo è vero soprattutto al Nord. Quindi, intervenire sul tema è un aspetto straordinariamente importante, soprattutto se pensiamo alla mole degli investimenti che arriveranno nel nostro Paese”.