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La manifestazione di sabato, promossa da Cgil con Cisl e Uil è la risposta giusta, necessaria, alla devastazione della sede nazionale della Cgil scatenata dai neofascisti di Forza Nuova. L’assalto squadrista proseguito con la gravissima e brutale irruzione nel pronto soccorso del Policlinico Umberto I, è un segnale inquietante di minaccia alle istituzioni democratiche – si voleva colpire anche il Parlamento – e di disprezzo della storia e del ruolo del sindacato.
Un messaggio di vera e propria intimidazione, che ha riportato alla memoria le spedizioni delle camice nere contro le Camere del lavoro che cento anni fa segnarono l’ascesa del fascismo. Non è un caso se, ancora una volta, si è voluto colpire il mondo del lavoro. Il sindacato infatti rappresenta un presidio di democrazia, uno strumento di emancipazione e di cittadinanza. La destra neofascista sta cavalcando strumentalmente le paure e il malessere prodotti dalla pandemia per dare forza a un disegno eversivo in cui saldare la sfiducia nella politica con il rifiuto della legalità democratica.
Occorre respingere con fermezza ogni tentativo di delegittimare le istituzioni e di minare le basi della nostra convivenza. Così come va smascherata la mistificazione di chi nega l’evidente matrice fascista della violenza orchestrata da Forza Nuova. Né è tempo di atteggiamenti equidistanti o di spericolati equilibrismi che tendono a sottovalutare o peggio rimuovere la realtà di una minaccia troppo a lungo tollerata.
Per questo è importante testimoniare con una larga partecipazione popolare, il rifiuto della strategia violenta dei neofascisti e la piena solidarietà e vicinanza alla Cgil e a tutto il mondo del lavoro.
L’antifascismo non è solamente memoria di un tragico passato, è un fondamento della nostra Costituzione e della Repubblica, nata dalla Resistenza. È un valore vitale che deve alimentare una costante vigilanza democratica e le scelte di giustizia sociale e libertà per il presente e il futuro.