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Altro che derby. “Il 25 aprile è Festa nazionale. La Festa della Liberazione dell'Italia dal giogo nazi-fascista. Essa vedrà migliaia e migliaia di persone nelle piazze e nelle vie di tantissime città e paesi. Nessuno riuscirà a cancellarla”. Così l’Anpi dopo le polemiche sulle parole del ministro Matteo Salvini, citate indirettamente dall'associazione dei partigiani riferendosi a “chi cerca di negarla, paragonandola ad uno scontro tra fascisti e comunisti, mentre essa fu lotta vincitrice del popolo italiano contro il nazi-fascismo; a chi continua a gettare fango e fuoco sulla memoria delle partigiane e dei partigiani; a chi tenta con il solito argomentare razzista e ignorante di riportare l'orologio della storia al ventennio del criminale Benito Mussolini”.
Il 25 Aprile, aggiunge l’Anpi, “ricorda la vittoria degli ideali di libertà e democrazia che hanno spazzato via la dittatura. È il canto corale delle origini autentiche della nostra Repubblica. La maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani si riconosce con coscienza, fedeltà, entusiasmo e passione civile nella Festa della Liberazione. Saremo in piazza in tantissimi per ricordare che l'onore della Patria fu difeso dal suo popolo e per portare avanti ancora una volta gli ideali per cui lottarono i partigiani: un Mondo di Pace, più giusto e libero. Viva la Resistenza, viva la Costituzione, viva l'Italia”, conclude l’associazione.
In riferimento alle parole del vicepremier leghista che come al solito punta a dividere, arriva anche il commento del segretario generale della Cgil Maurizio Landini: “È inaccettabile e sbagliato – a suo giudizio – che il governo non partecipi alle manifestazioni per il 25 aprile”. L’esecutivo “ha giurato sulla Costituzione, un documento che fa parte della nostra democrazia proprio perché c'è stato il 25 Aprile”. Ha poi aggiunto: “Noi invece saremo in tutte le piazze in cui si ricorda il 25 aprile, che saranno piene. E ci saremo come parte attiva di questa mobilitazione”.