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È morto schiacciato da un sacco di mangime del peso di 12 quintali caduto da un muletto. È successo nella prima mattinata all'interno di un'azienda in via Ampere, nella zona industriale del comune di Novellara, in provincia di Reggio Emilia. A perdere la vita un operaio 58enne di Reggiolo. I primi rilievi sono stati eseguiti dai tecnici del servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Ausl di Guastalla intervenuti assieme ai Carabinieri della Stazione di Novellara. A trovare l'uomo sotto il sacco alcuni dipendenti dell'azienda che hanno prestato i primi soccorsi, chiedendo l'intervento del 118. I sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
La Flai Cgil denuncia una strage vergognosa. Solo 24 ore fa a perdere la vita era stato un ragazzo di 24 anni schiacciato da un trattore.
“Il settore agroalimentare è uno tra i più esposti agli infortuni - commenta la segretaria nazionale Flai Cgil Tina Balì - "Una strage continua che denunciamo quotidianamente con forza ma di cui si fatica a vedere la fine”.
“Non ha senso nemmeno la cronaca delle tante dinamiche degli incidenti, il punto è un sistema di prevenzione, tutele controlli che evidentemente non funziona. Bisogna che le istituzioni e gli enti preposti facciano di più e meglio, applichino le leggi esistenti, prevedano sistemi sanzionatori certi per i datori di lavoro che non le rispettano e aggiungano provvedimenti straordinari, se necessario. Cosa dobbiamo ancora aspettare? Mancano controlli adeguati, ispettori, i processi spesso sono lunghi, manca una responsabilizzazione delle aziende e ad oggi siamo ancora in attesa della nomina del capo dell’Ispettorato nazionale del lavoro, già indicato da giorni nella figura del magistrato di Cassazione Bruno Giordano. L'emergenza è davanti agli occhi di tutti – conclude la dirigente sindacale - ma ancora si tentenna perché, nonostante le tante parole, non c’è ancora la cultura della sicurezza sul lavoro, ma la subcultura che fare sicurezza e investire sicurezza è una perdita di tempo e denaro e quindi si fa prima e meglio a disattivare un meccanismo di controllo, a usare un macchinario vecchio, a mettere un lavoratore da solo laddove ce ne dovrebbero essere due. Noi a tutto questo diciamo basta!”.
Anche la Cgil e la Flai di Reggio Emilia hanno espresso vicinanza alla famiglia della vittima, Roberto Romitti, e hanno dichiarato "sgomento e cordoglio per l’ennesimo caso di infortunio mortale sul lavoro avvenuto stamattina a Novellara presso la Methodo Chemicals".
"Non è accettabile che si continui a morire lavorando, in un continuum con frequenze da capogiro. Da quando il Paese ha “riaperto”, dopo lo stop imposto dalla pandemia e in base a quel “rischio calcolato” messo in conto nelle parole del presidente Draghi, quasi quotidianamente registriamo morti riconducibili all’attività lavorativa.
È un “rischio calcolato” che non può essere accettato. Si protrae lungo tutta la Penisola una strage continua, che ipocritamente viene definita col termine di “morti bianche”, che non può far rumore solo nell’immediato per sparire dai radar fino alla prossima vittima.
Per questo bisogna determinare in tempi rapidissimi un cambio di passo, fatto di azioni concrete, da parte delle imprese che devono investire nella salute e sicurezza dei propri dipendenti e non considerare la tutela dell’incolumità di chi lavora come una voce di spesa da tagliare o sui cui risparmiare.
È necessario che aumentino le ispezioni e le sanzioni per chi viola le norme in materia e che questo tema assuma primario rilievo nell’ agenda politica nazionale.
Come Cgil, assieme a Cisl e Uil, abbiamo sollecitato la Prefettura durante l’ultimo presidio di protesta, il 4 giugno scorso, presentando le nostre rivendicazioni in materia. Che sono le rivendicazioni di chi tutte le mattine si alza per recarsi sul posto di lavoro.
Non ci stanchiamo di ripetere che non è più possibile rimandare il momento in cui tutti - dalle Istituzioni, agli organi ispettivi, al sindacato e alle imprese - operino responsabilmente mettendo in campo ogni azione necessaria per fermare questa inaccettabile strage".