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A Milano è stata repressa con uno sgombero la protesta contro il caro affitti partita sabato scorso, 16 settembre, quando gli studenti avevano occupato con le tende l'ex Cinema Splendor. In città quella di sabato è stata l'ultima di una lunga serie di tappe di mobilitazione partita il 2 maggio con la tenda montata davanti al Politecnico, cui avevano fatto seguito in pochi giorni decine di altre tende da campeggio. Ieri mattina, 19 settembre, alle 7:30 e senza alcun preavviso la Polizia ha fatto irruzione e ha posto fine dopo neanche due giorni a questa nuova occupazione. La linea dura annunciata dal ministro degli Interni Matteo Piantedosi colpisce a Milano per dare un avvertimento al movimento di protesta che si è allargato a macchia d'olio in molte altre città.
"Questa protesta ha per oggetto il diritto allo studio di chi non può permettersi di pagare affitti mensili spesso vicini ai mille euro - hanno commentato la Cgil di Milano e della Lombardia -. In questi mesi tutte le istituzioni hanno manifestato comprensione e solidarietà verso le richieste degli studenti. Peccato però che, aldilà della solidarietà ricevuta, non sia stato ancora risolto un singolo problema denunciato dagli studenti. Le istituzioni sono mesi che non risolvono il problema ma con grandissima velocità hanno deciso di sgomberare subito l'occupazione dell'ex cinema Splendor, che da tantissimi anni è chiuso e abbandonato, ma che probabilmente di fronte alla protesta e all'occupazione degli studenti è improvvisamente diventato funzionale e fondamentale per la proprietà e per il futuro immobiliare e sociale della città".
"L'ex cinema Splendor - si legge nella nota - è uno dei tanti simboli della città di Milano e di tutte le città universitarie, dove i luoghi e gli spazi ci sono ma non vengono destinati all'uso sociale necessario, che sia per gli studenti, le famiglie o i lavoratori. Come Cgil Milano e Cgil Lombardia esprimiamo non solo solidarietà ai ragazzi che lottano, ma chiediamo che quanto prima i tavoli istituzionali con Comune e Regione siano convocati con cadenza costante e producano soluzioni concrete. Come Cgil faremo la nostra parte affinché Regione e Comune risolvano questo problema, oramai diventato socialmente drammatico e che è parte del più generale tema dell'abitare a Milano e in Lombardia, dove la risposta non può essere quella di sgomberare dei 'pericolosi' ragazzi universitari".