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“Il Reddito di cittadinanza ha costituito un importante argine al diffondersi della povertà, ma deve essere aggiornato per rispondere a vecchi e nuovi bisogni. Occorre ampliare la platea dei beneficiari; investire nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa; superare la trappola della povertà”. Sono queste le richieste di modifica al RdC presentate ieri al ministro Orlando dall’Alleanza contro la Povertà dopo i primi risultati della ricerca che sta svolgendo il cartello di soggetti sociali, tra cui la Cgil, e che sarà terminata il prossimo autunno.
Per l'Alleanza, come si legge nel documento consegnato al Ministro, è necessario migliorare l'efficacia della misura “superando penalizzazioni per le famiglie numerose con figli minori e quelle composte da stranieri” e intervenire sui percorsi di inclusione sociale, “implementandoli attraverso l'analisi preliminare per la presa in carico multidimensionale dei beneficiari”, e sui percorsi di inclusione lavorativa, che vanno rafforzati per affrontare l'impatto della pandemia.
“Evitare la trappola di povertà nel Reddito di cittadinanza” è l’ultimo punto affrontato nel documento, in cui si chiede di “favorire un adeguato sostegno economico che permetta di fuoriuscire da una condizione di povertà con la progressiva emancipazione per chi ha redditi bassi e irregolari” e di “garantire nel medio periodo il cumulo tra reddito da lavoro e beneficio di RdC”.