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637 euro al mese per una singola a Milano, 506 a Bologna, 503 a Roma. Le tre sedi universitarie più care per i fuorisede registrano aumenti rispettivamente del 4, del 5 e del 9 per cento sullo scorso anno. Ma a riportare rincari non sono solo le città più ambite, ci sono anche i centri del Sud. Palermo, 282 euro, più 8 per cento, Bari 357 euro, più 11 per cento, Catania, tra le più economiche, ha visto aumenti del 3 per cento.
I dati dell’impennata degli affitti per gli studenti sono dell’osservatorio del portale Immobiliare.it, che precisa: il mercato delle locazioni si trova di fronte a un incremento dei costi spinto da una domanda che è cresciuta del 27 per cento nel 2024 rispetto al 2023. Studenti ma anche qualche lavoratore alla ricerca di un alloggio per il nuovo anno accademico.
Aumenti medi del 7%
Mentre i prezzi sono aumentati in media del 7 per cento, che si tratti di stanza singola o doppia, il Sud sta vivendo un boom di richieste. A essere scelte sono località più economiche e avvicinabili dal punto di vista della sostenibilità: tanti studenti, non potendo sopportare la spesa nelle città più care, optano per atenei di alta qualità ma più vicini alle città d’origine o alternativi a quelli più tradizionali, come Bologna, Milano e Roma.
900 mila fuorisede
“I dati sugli affitti dimostrano come ogni anno in questo periodo circa 900 mila fuori sede, e quindi quasi un milione di famiglie, vivono la difficoltà di trovare un alloggio, stante la concentrazione dell'offerta per lo più nel settore privato - commenta Daniela Barbaresi, segretaria confederale Cgil -. Il sistema abitativo è in crisi da decenni, con forti squilibri tra domanda e offerta di abitazioni a costi compatibili con i redditi. E il fenomeno degli affitti brevi sta ulteriormente deformando il mercato, con un impatto rilevante su quello delle locazioni a medio e lungo termine. Questa situazione incide fortemente sui percorsi formativi: l’accesso allo studio è strettamente legato alla capacità di sostenere soprattutto i costi abitativi, considerando in particolare la scarsa dotazione di student housing, nettamente inferiore rispetto ad altri Paesi europei”.
Pochi posti letto
Eppure in Italia quasi la metà degli universitari è fuorisede: 896 mila giovani, pari al 48 per cento degli iscritti, ai quali lo Stato non pensa. I posti letto a disposizione per il diritto allo studio sono appena 43.864 e coprono il 5 per cento delle necessità. Tutti gli altri si devono ingegnare per poter frequentare, dare gli esami, conseguire la laurea.
“Studiare e abitare sono un lusso e il trend degli aumenti, di circa il 7-10 per cento per una stanza rispetto all’anno scorso, è un fenomeno che denunciamo da tempo - afferma Stefano Chiappelli, segretario generale del Sunia -. I canoni aumentano in generale e non solo per gli universitari, e così i cittadini hanno difficoltà a pagare. Per gli studenti torniamo ad avanzare le proposte fatte insieme a Cgil e Udu. Prima tra tutte, aumentare gli studentati pubblici: ai 50 mila posti letto attuali se ne dovrebbero aggiungere altri 60 mila, se e quando si riusciranno a realizzare con i fondi del Pnrr”.
Offerta a canone concordato
Tra le altre proposte, l’ampliamento dell’offerta di alloggi a canoni concordati legati alla disciplina specifica della legge 431 del 1998, che riguarda anche i contratti per studenti universitari: per incentivarne una maggiore diffusione, l’applicazione della cedolare secca dovrebbe essere consentita solo su questi contratti e non, seppure con aliquota maggiore, anche su quelli del canale libero.
“Oltre alla necessità di un rinnovato impegno delle istituzioni nella realizzazione di alloggi e studentati pubblici- aggiunge Barbaresi -, è fondamentale rivendicare che i fondi del Pnrr siano maggiormente indirizzati al diritto allo studio e ragionare su una programmazione di finanziamenti su scala pluriennale e su un controllo delle iniziative private con caratteristiche maggiormente sociali. Purtroppo rispetto alle esigenze oggi ci confrontiamo con un’offerta pubblica del tutto insufficiente, un mercato privato a costi elevatissimi e forme di sostegno ai redditi azzerate”.
La guida che ti guida
Per aiutare gli universitari a trovare una casa dignitosa e adeguata, e scongiurare truffe e trappole, Cgil, Sunia e Udu hanno messo a punto la Guida agli affitti per studenti fuorisede: si tratta di un vademecum di 40 pagine con istruzioni e indicazioni per chi è alle prese con questa esigenza, dalla ricerca dell’alloggio al contratto di locazione, dal fisco alle agevolazioni.