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“Auspichiamo con urgenza una specifica audizione”. E’ quanto chiedono in una lettera aperta, inviata al Parlamento, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo sulla situazione del settore del trasporto aereo italiano e sul piano industriale della società Alitalia Ita, sottolineando che “riguarda la salvaguardia di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori e delle loro famiglie”.
“Il trasporto aereo italiano ed europeo - scrivono le organizzazioni sindacali - sta attraversando una crisi senza precedenti nella sua storia. Nel nostro Paese, le cause riconducibili per lo più all'emergenza sanitaria Covid-19 hanno azzerato la produzione industriale; oltre 130 aziende del settore hanno avviato procedure di crisi e oltre 40.000 lavoratori sono stati posti in ammortizzatore sociale, riportando il settore ai volumi di traffico del 1995”.
“In questi giorni, inoltre, è stato reso noto lo schema di piano Industriale della Newco Ita che reputiamo, dopo aver preso visione di dati in ogni caso ancora sommari ed incompleti, quanto meno incoerente, incongruente ed inadeguato rispetto agli impegni che il sistema politico si era assunto. Lo schema di piano che ci è stato presentato non è condivisibile. A nostro avviso il piano industriale deve, al contrario, traguardare un rilancio vero della nuova Alitalia, la quale dovrà avere un numero di dipendenti ed un perimetro in grado di intercettare la ripartenza del settore”, proseguono nella lettera i sindacati.
“Crediamo, infatti, che non sia stata valutata la portata dell'innovazione richiesta - spiegano nella lettera Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta. Manca, ad esempio, una visione complessiva sull’incredibile business collegato alla manutenzione aeromobili e alle attività ad essa connesse, non comprendiamo, ad esempio, come non possa essere stata valorizzata l'opportunità di sviluppare un'area di business come quella dell’handling, così come quella del cargo e del charter/leisure, ed è impensabile, inoltre, che l'Italia si doti, con lo sforzo economico a Voi noto, di un’azienda sottodimensionata di 52 aeromobili perdendo quindi l’opportunità di poter competere nel mercato globale”.
“È bene quindi sottolineare che l’intero fronte sindacale non potrà accettare logiche di retroguardia industriale che peraltro determinerebbero insostenibili ricadute sociali che, al contrario, potrebbero e devono essere evitate - scrivono le organizzazioni sindacali rappresentative del trasporto aereo. Per noi non è accettabile che 6.000 lavoratori altamente qualificati attendano nella Alitalia in amministrazione straordinaria di avere certezze circa il loro futuro, fuori dal ciclo produttivo e senza garanzie sul mantenimento delle qualifiche e delle certificazioni!”.
“Il Paese - aggiungono le organizzazioni sindacali - sta investendo giustamente tre miliardi in una Newco che dovrebbe fungere da volano per il rilancio dell'intero settore, motivo per cui quanto sopra esposto rappresenta un paradosso inaccettabile per il fronte sindacale oltre ad essere nel contempo un controsenso industriale rispetto al rilancio dello stesso. E' necessario quindi un intervento urgente affinché sia predisposto un piano industriale in linea con gli obiettivi di rilancio del settore che possa traguardare Alitalia, e quindi l'intero progetto di riassetto industriale, in una nuova era e valorizzando, non solo un'azienda sino ad oggi mortificata da scelte industriali che ci limitiamo a definire errate, ma ponendo le basi e facendo sì che, attraverso questo nuovo progetto, si possa riordinare l’intero settore per non consegnare un importante asset strategico come il trasporto aereo, nelle mani di altri Paesi e per non vedere desertificato uno dei business più ricchi”.
“Gli interventi legislativi già individuati - proseguono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl TA - consentono, per il momento, solo la mera sopravvivenza del settore anche se non riteniamo che la situazione possa essere a lungo sostenibile in assenza di un intervento combinato sia in termini di ristoro economico per i danni subiti, sia di azioni straordinarie sugli ammortizzatori sociali. Solo a titolo di esempio, il Fondo di solidarietà del trasporto aereo non avrà, già dalla prossima primavera 2021 la necessaria dotazione economica per erogare, ad invarianza numerica, le integrazioni del reddito in assenza di nuovi interventi normativi”.
“In merito alle disposizioni legislative per il sostentamento del settore già individuate, al di là di interventi di natura assistenziale - scrivono i sindacati al Parlamento - non ci sembra che siano state individuate e focalizzate le strategie per impostare una nuova visione di azione per cogliere le enormi opportunità che il trasporto aereo può intercettare per il bene e la prosperità futura delle aziende interessate in questa filiera produttiva, ma anche per l’economia del nostro Paese”.
“Possiamo con certezza affermare - continuano le sigle di categoria - che il trasporto aereo è il primo settore ad essersi fermato per gli effetti della crisi sanitaria e sarà l’ultimo a ripartire. Pertanto in assenza di interventi straordinari sopra richiamati, la sostenibilità e l’esistenza stessa di tutta la filiera industriale del trasporto aereo (Handling, gestori aeroportuali, vettori, catering, manutenzione) e di tutte quelle realtà ad esse collegate, non è più assicurata e il futuro di decine di migliaia di famiglie è messo seriamente a rischio”.
“Quindi - aggiungono i sindacati -, serve uno scatto di orgoglio della politica del nostro Paese, delle sue capacità per disegnare una via maestra da seguire e per trasformare questa eccezionale difficoltà in opportunità. Siamo convinti che dietro questa crisi si celino interessanti prospettive che non possiamo non cogliere quando il mercato si riavvierà. In questa fase transitoria dove i principali concorrenti sono ancora nelle nostre medesime condizioni, dovremmo urgentemente riordinare e riorganizzare l’intera industria del trasporto aereo italiano, regolandola e dotandola di un impianto normativo e legislativo e di un Autorità nazionale in linea con le future necessità, ponendola al centro degli interessi economici e strategici del nostro Paese”.
“Perciò - concludono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo -, ci vuole una nuova visione, un nuovo modo di pensare e immaginare il trasporto aereo per il progetto paese Italia. L'intervento legislativo, recante 'misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19', ha gettato le basi per il riordino del settore, avendo previsto una serie di interventi normativi, oltre all'intervento economico pari a tre miliardi per il nuovo progetto di Alitalia”.