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In una mattinata intensa e partecipata, il Liceo Scientifico Avogadro di Roma si è trasformato in un crocevia di testimonianze, riflessioni e dibattiti per affrontare un tema cruciale: la violenza di genere. Oltre 1200 studentesse e studenti, presenti sia in aula che collegati online, hanno preso parte all’incontro “Non chiamatelo raptus. Violenza di genere: consapevolezza e prevenzione”. L’evento, organizzato dal Coordinamento nazionale donne Fitel (Federazione Italiana Tempo Libero promossa da Cgil, Cisl e Uil), ha portato sul palco figure di spicco impegnate nella lotta contro le discriminazioni e la violenza sulle donne.
Voci di donna
L’illustratrice Stefania Spanò, nota come Anarkikka, è stata al centro del dibattito, accompagnata da esperte di violenza di genere e rappresentanti delle istituzioni. Tra loro, Emiliana Vergara, responsabile della Casa-rifugio del Municipio II; Nadia Giannattasio, Commissario Capo della Polizia di Stato in congedo; Claudia Pratelli, Assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale; e altre figure del Municipio II. Sul fronte sindacale, sono intervenute Giorgia Fattinnanzi (Cgil), Nicoletta Merlo (Cisl) e Ivana Veronese (Uil), che hanno preso la parola in modo unitario per sottolineare l’importanza di sensibilizzare le giovani generazioni.
"Le ragazze e i ragazzi hanno bisogno di strumenti per riconoscere e combattere la violenza di genere," ha dichiarato Ivana Veronese, aggiungendo che eventi come questi rappresentano un’occasione preziosa per seminare consapevolezza e prevenzione.
Arte al servizio del cambiamento
L’incontro si inserisce in un progetto più ampio che include una mostra delle opere di Anarkikka, allestita nel cortile del Liceo Avogadro e aperta fino al 2 dicembre. Le tavole esposte, realizzate con uno stile incisivo e ironico, esplorano i molteplici volti della violenza di genere, dalle discriminazioni linguistiche alla disparità salariale, dai femminicidi al sessismo nello sport. La mostra sarà aperta al pubblico nei giorni 21, 22, 25 e 26 novembre, con ingresso libero dalle 14.30 alle 17.00.
“Le illustrazioni di Stefania Spanò – ha spiegato Barbara Pierro del Direttivo Fitel Nazionale – mettono in luce quanto la violenza sia radicata nella nostra cultura. Ogni tavola racconta storie di abusi, soprusi e stereotipi che purtroppo ancora permeano la nostra società.”
Un impegno culturale per le nuove generazioni
Tra i temi discussi, l’importanza di un cambiamento culturale che parta proprio dai più giovani. “Ogni femminicidio è una sconfitta non solo per le vittime e le loro famiglie, ma per l’intera società e lo Stato,” ha ribadito Anarkikka. Il dibattito si è snodato intorno alla necessità di un’educazione consapevole, che sfidi i modelli patriarcali e promuova una reale parità di genere.
L’iniziativa rappresenta un tassello del più ampio impegno di Fitel nel promuovere azioni concrete e consapevolezza attraverso l’arte, la cultura e il dialogo. Come sottolineato dalle organizzatrici, il percorso per costruire una società senza abusi passa anche da questi momenti di confronto, capaci di ispirare i giovani a diventare protagonisti di un cambiamento necessario.
Un messaggio chiaro: basta alla violenza
Con il coinvolgimento delle istituzioni, del mondo della scuola e delle organizzazioni sindacali, l’incontro al Liceo Avogadro è stato molto più di un evento: un appello collettivo a non restare in silenzio di fronte alla violenza di genere. Un messaggio che i ragazzi e le ragazze presenti hanno accolto con entusiasmo, testimoniando il desiderio di essere parte attiva nella costruzione di una società più equa e rispettosa.