Da oltre una settimana nei 29 comuni dello schema idrico Basento-Camastra, nel Potentino, l'erogazione dell'acqua viene bloccata per 12 ore al giorno a causa di una "situazione difficile, al limite del catastrofico" come dichiarato all'Ansa dal dirigente generale del dipartimento infrastrutture della Regione, Nino Altomonte.

Sulla situazione in atto sono intervenuti i segretari generali della Cgil Potenza, Vincenzo Esposito, e il leader della Filctem Cgil provinciale, Francesco Iannielli: "È giunto il momento di fare chiarezza e di individuare precise responsabilità istituzionali per questa emergenza idrica senza precedenti - hanno scritto in un comunicato congiunto - che sta mettendo in ginocchio il territorio, a partire da Potenza, il capoluogo di regione, città in cui quale insiste il più grande ospedale regionale".

"Se è vero che siamo di fronte a una crisi climatica senza precedenti con livelli di siccità elevati - prosegue la nota - è anche vero che la Basilicata ha il più alto tasso di dispersione idrica (65%), in cui Potenza, secondo l'Istat, raggiunge il 71%. A incidere su questi dati sono - secondo Esposito e Iannielli - la scarsa manodopera delle reti idriche e degli impianti di captazione delle acque vecchi ormai di sessant’anni, incapaci di contenere i volumi nominali d’acqua per i quali sono stati realizzati”. 

"Si accertino quindi le precise cause di questa emergenza senza precedenti - chiedono i due dirigenti sindacali - e si rendano note ai cittadini che meritano rispetto e trasparenza. È inaccettabile il mutismo in cui è piombato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, su questa vicenda, come se la Regione non avesse responsabilità".

"Al netto dei piccoli interventi estemporanei - si legge - provvedimenti importanti, non risolutivi e soprattutto tardivi, visto che questa emergenza perdura da giugno, si effettuino i lavori dovuti che necessitano anche scelte politiche di responsabilità rispetto a chi deve fare cosa, a partire dalla gestione di Acque del Sud e di Acquedotto lucano, che devono trascendere i personalismi e mettere al centro il bene della collettività".