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Una giornata di attivazione su tutto il territorio nazionale per manifestare solidarietà alla preside attaccata ieri da Valditara e agli studenti del Michelangiolo vittima il 20 febbraio di un'aggressione squadrista. È stata lanciata dalla Rete degli studenti medi, che hanno stampato la lettera della dirigente, appeso la targa "Questa scuola è antifascista" nelle loro classi e lanciato messaggi espliciti al ministro: "Improprio sarà lei!" e "Valditara dimettiti".
Ma non è solo il ministro sotto accusa. A sei giorni dal pestaggio a firma di Azione Studentesca a Firenze, dai banchi del governo non si è alzata nemmeno una parola di condanna.
“Il governo non può continuare con questo silenzio. È inaccettabile che le uniche parole spese su questa vicenda siano di condanna a una preside rea di aver ricordato le radici antifasciste della Repubblica", dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi.
“Le scuole – aggiunge – devono essere presìdi di democrazia", luoghi dove bisogna spiegare che "la Resistenza è il pilastro della nostra Costituzione e che l'antifascismo non è, come dice il ministro, propaganda". Invece, aggiunge il coordinatore, Valditara "pensa piuttosto ad attaccare una dirigente limitandone la libertà di espressione. Esprimiamo dunque la nostra più ampia solidarietà alla preside del Liceo da Vinci da Firenze".
"Il silenzio del Governo sui fatti di Firenze sa di omertà, se non di complicità morale – aggiunge Giorgio Carratta della Rete Studenti Medi –. Forse la condanna stenta ad arrivare perché richiederebbe a Fratelli d'Italia di allontanarsi da Azione, con cui tiene un rapporto a doppio filo, pubblico e codificato".
Le parole di Valditara, poi, chiosa Carratta, "certificano ancora una volta il chiaro indirizzo reazionario di questo governo. Sono parole di una gravità inaudita, contro cui è necessaria una mobilitazione ampia: contro il modello di scuola di Valditara, ogni scuola sia un presidio di democrazia e antifascismo".