Decine di migliaia di persone si sono radunate in corso Venezia per il corteo che ha celebrato gli 80 anni della Liberazione a Milano, città Medaglia d'oro. Tra bandiere e canti di Resistenza hanno attraverseranno corso Matteotti, piazza Meda, piazza della Scala, via Santa Margherita e via Mengoni per arrivare in piazza Duomo. L'arrivo é stato accompagnato da musiche partigiane suonate dalla banda.
Dal palco si sono succeduti gli interventi del sindaco Beppe Sala, del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, dei presidenti dell'Anpi nazionale Gianfranco Pagliarulo e dell'ex partigiana 99enne Sandra Gilardelli.
“A noi di lezioni sulla democrazia non ne deve fare nessuno. Deve essere molto chiaro. E se vogliono, glielo diciamo anche con la sobrietà necessaria: la democrazia esiste in questo Paese grazie agli antifascisti che hanno dato la libertà". È uno dei passaggi del discorso di Maurizio Landini, dal palco. “Oggi siamo di fronte a una situazione difficile, in cui abbiamo imparato che la democrazia e la libertà vanno coltivate giorno per giorno".
Poi un ricordo di Bergoglio: "Ho avuto la fortuna di poter incontrare Papa Francesco. È stato un incontro storico e ci ha ricordato la necessità di valorizzare il lavoro, ci ha invitato a essere un sindacato che deve dare voce a chi non ne ha, ci ha detto di fare rumore'' contro un lavoro fondato ''su sfruttamento e profitto''.
“Papa Francesco – ha detto Landini – anche con le sue ultime parole ha continuato ad andare controcorrente, ha continuato a parlare di pace e di disarmo senza la quale la pace non c'è, di fermare le guerre in Ucraina come in Palestina". Il Papa "ha chiesto di costruire la pace con la diplomazia, con la politica. Penso che sia assolutamente importante che in una giornata come questa da Milano così come da tutte piazze d'Italia arrivi messaggio molto forte: ora e sempre Resistenza", ha affermato.
Poi il segretario Cgil ha fatto riferimento al presidente della Repubblica. "Vorrei un applauso per Mattarella che oggi non a caso era a Genova, città che si è liberata da sola". "Ha detto che bisogna combattere l'astensionismo. Il diritto di voto c'è dalla sconfitta del nazifascismo e va difeso esercitandolo". "Quando in un Paese la metà dei cittadini non vota, vuol dire che c'è crisi e bisogna che ciascuno nel suo ruolo deve tornare a occuparsi della gente - ha concluso -. Quando sei in un Paese in cui metà cittadini non vota, vuol dire che c'è una crisi, vuol dire che non si sentono rappresentati. Abbiamo un'occasione, credo che sia importantissimo difendere il diritto al voto praticandolo, come per i nostri referendum".