“La Resistenza fu un fatto di popolo, una lotta partecipata da giovani, donne e uomini di tutte le opinioni politiche, perciò dispiace che il neo presidente del Consiglio regionale Pais, un uomo che ha giurato sulla Costituzione nata dalla Resistenza e presiede istituzioni libere e democratiche che discendono proprio da quelle lotte, non ne sia consapevole e si lasci invece influenzare dalla spregiudicatezza propagandistica del suo capo partito”. Interviene così, in merito alle polemiche sul 25 aprile il segretario generale della Cgil Michele Carrus, che aggiunge: “E’ vero che il 25 aprile ricorda la storia di una divisione tra italiani, perché da una parte c’erano quelli che lottavano per la libertà e la democrazia, dall’altra c’erano coloro che avevano asservito la nazione alla dittatura sanguinaria e alla ferocia dell’oppressione straniera: sono i primi che hanno lottato per riscattare la dignità tradita del popolo italiano e per dare ad esso istituzioni libere e democratiche, che devono essere rispettate nel loro fondamento da chi ha la ventura di presiederle, e non l’avrebbe mai avuta se avessero vinto i secondi”.
Perciò “la Festa della Liberazione – conclude Carrus - non è la giornata della divisone ma della riconciliazione, perché celebra il riscatto degli oppressi sugli oppressori, confondere, negare, o mettere sullo stesso piano queste due opposte realtà è una cosa non solo storicamente errata, ma scandalosa”.