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Con gli ultimi 93 chilogrammi, sequestrati ieri, nei pressi di Bagnaria Arsa (in provincia di Udine) dalla Guardia di Finanza, sale a quasi mezza tonnellata il quantitativo di cocaina intercettato nelle ultime settimane in Friuli Venezia Giulia.
"Un segnale che deve far riflettere sulle nuove dinamiche criminali in atto nell'Est Europa e sui loro riflessi anche sulle attività della malavita organizzata nella nostra Regione". A lanciare l’allarme, è Armando Gallucci, segretario regionale del sindacato lavoratori finanzieri, che sottolinea i contatti esistenti già da diversi anni tra la mafia russa e ucraina con la criminalità organizzata del nostro Paese.
"La complessità dello scenario che si è creato con l’esplosione della guerra – spiega il sindacalista –, impone una valutazione ponderata delle problematiche che si potrebbero innescare e una visione d’insieme che può favorire una maggiore comprensione dei fenomeni criminali in atto. Il sistema delle sanzioni non intacca purtroppo in alcun modo il continuo flusso dei capitali illeciti. Inoltre, l’esodo massiccio di profughi, in assenza di un flusso controllato dalle autorità ucraine, potrebbe aver favorito anche l’arrivo di soggetti contigui ad ambienti criminali alla ricerca di ospitalità “interessata” della criminalità locale".
Mai come in questo momento, secondo il segretario del Silf, c’è bisogno d'investire in risorse umane per garantire un migliore controllo del territorio: "Per questo, rinnoviamo l’appello per un immediato rinforzo degli organici dei reparti della Guardia di Finanza e di tutte le forze dell’ordine nella nostra Regione, gravemente danneggiati dall’innalzamento dell’età media e dal mancato turn over", conclude il dirigente sindacale.