È la prima volta nella storia del sindacato dei pensionati della Cgil: sindacato e università collaborano direttamente anche sul terreno della ricerca medica. Lo Spi ha infatti firmato con la Scuola superiore universitaria Sant’Anna di Pisa un accordo per realizzare progetti di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico. I contenuti e le forme dell’accordo sono innovativi e riguardano temi come la promozione della salute, il miglioramento della qualità di vita delle persone affette da patologie croniche e non autosufficienti, il miglioramento dei sistemi e processi di management sanitario, la definizione di politiche sociali inclusive.
Siglato dal rettore della prestigiosa scuola di Pisa, centro di eccellenza in Italia in questo settore di ricerche, Sabina Nuti e dal segretario generale dello Spi, Ivan Pedretti, nel mese di maggio, l’accordo, avrà durata biennale, 2021-2022.
I campi di applicazione e i risultati che scaturiranno dalla collaborazione tra sindacato e università sono molto ampi. Si spazia dalla telemedicina, alla biorobotica, passando per le più avanzate applicazioni ingegneristiche nei vari settori della sanità. In questo caso i robot non fanno paura. E anzi saranno degli ausili decisivi per migliorare la qualità della vita delle persone malate e affette da patologie invalidanti. È anche un altro modo innovativo per declinare il patto tra generazioni: giovani ricercatori al lavoro per inventare soluzioni per i nonni.