L’obiettivo della campagna “Istruzione gratuita per il futuro del paese” è quello di arrivare all’azzeramento delle tasse universitarie e di portare la spesa per l’istruzione al 5% del Pil. L’Italia è al 36° posto tra i 37 paesi Ocse per la percentuale di laureati tra i 25 e 34 anni: il 28% a fronte di una media europea del 44.
Il tasso di abbandono scolastico è al 15 per cento (la media Europea è dell’11), ma in molte regioni del Sud arriva al 20. Il motivo? Molte famiglie non possono permettersi di far studiare i propri figli e la crisi scatenata dal covid peggiorerà la situazione.
L'istruzione gratuita non è un'utopia: si possono sfruttare le risorse messe a disposizione dall'Europa con il Recovery fund, ma serve anche una lotta all'evasione a una riforma progressiva del nostro sistema fiscale: basterebbe un aumento di un punto dell’aliquota Irpef del 5% più ricco della popolazione per cancellare le tasse universitarie.
Per aderire – e firmare – basta andare sul sito dedicato alla campagna. L'iniziativa è promossa da Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani (Adi), Arci, Chi si cura di te, Cgil, Flc Cgil, Link, Rete degli studenti medi, Sbilanciamoci!, Unione degli studenti, Unione degli universitari.