“Ce n’est qu’un début”: ne possono stare certi e certe i partecipanti e le partecipanti dell’edizione 2024-2025 del corso di formazione “Young Trade Union Leaders”, il programma realizzato dal Dipartimento Formazione di Etui - European Trade Union Institute, dedicato ai giovani e alle giovani futuri/e dirigenti del sindacato europeo.

Realizzato in partnership con Cgil – Confederazione Cenerale italiana del Lavoro e la finlandese TSL – Työväen Sivistysliitto, Ytul è progettato in modalità “blended”, e cioè mista, e si articola in tre settimane di corso in presenza, – a Bruxelles, a Bari e infine a Helsinki -, intervallate da due sessioni di formazione a distanza. Il percorso ha una durata complessiva di 9-11 mesi.

Il primo incontro – che si terrà nella capitale belga dal 17 al 20 settembre - è stato preceduto da un corso di rafforzamento della lingua inglese dedicato (l’abilità linguistica è un prerequisito per la partecipazione e, pertanto, non è previsto servizio di interpretariato) e da alcune attività preparatorie, funzionali allo svolgimento dei momenti in aula.

Per l’Italia, responsabile del progetto è Monica Ceremigna del dipartimento Politiche Europee. In aula, Michela Aprea della Cgil Campania. Il team Etui è composto da Paula Mejía e Jonathan Dunn-Santos. Otto Köngäs seguirà i lavori per la Finlandia.

A Gianluca Torelli, del dipartimento Politiche giovanili, è affidata la funzione di “mentorship”. A lui il compito di seguire e sostenere i progressi dei quattro partecipanti selezionati dalla Cgil per l’Italia. Sono in maggioranza donne, si chiamano: Arianna Longo (Slc Nazionale), Ayman Bourrai (Nidil Bergamo), Carolina Velati (Dipartimento Politiche Giovanili della Cgil Puglia e Cgil Bari), Sofia Gualandi (Cgil Nazionale).

In totale sono 24 i giovani sindacalisti e le giovani sindacaliste dell’Ytul 2024-2025. Hanno meno di 35 anni e con oltre15 paesi rappresentati, disegnano il volto bello di oltre mezz’Europa. Vengono dalla Bulgaria, da Cipro, dall’Estonia, la Finlandia, la Francia, la Germania, l’Italia, la Lettonia, l’Olanda, la Polonia, il Portogallo, la Romania, la Serbia, la Slovacchia, la Spagna, per un’espressione equa di genere.

Hanno una buona padronanza della lingua inglese e sono stati eletti oppure nominati a livello nazionale o anche regionale con deleghe e funzioni tese ad affrontare le sfide (attuali e future) del sindacato in chiave transnazionale. Porteranno con sé il loro bagaglio di esperienze e tutta l’energia del loro impegno e desiderio di scoperta.

Obiettivo del programma è quello di rinforzare la conoscenza e l’azione dei sindacati in Europa. La metodologia utilizzata in aula è quella dell’active learning con attività dedicate e progettate per rispondere alle esigenze di un contesto multiculturale.

Durante la quattro giorni si terranno le visite alla Commissione (Ex) e al Comitato Economico e Sociale europei (Eesc) e gli incontri, tra gli altri, con Sara Lafuente (Etui), Nicoletta Merlo (Eesc), Sarah King (Eesc), Giulia Barbucci (Eesc e responsabile Ufficio CGIL Europa a Brussels), Tea Jarc and Thomas Shannon (Etuc), Susanna Salovaara (director of the FinnUnionss Office in Brussels), Patricia Velicu (Industriall All), Priya Klinenberg (Effat), Josef Maurer (Etf).

Un alto livello di conoscenze e di competenze acquisite, la coerenza tra le attività progettate e gli obiettivi identificati, l’efficacia e il valore aggiunto della dimensione multiculturale ed europea sono alcuni degli aspetti rilevati dai partecipanti a conclusione di un percorso che pur avendo superata la decima edizione, resta uno dei cardini delle proposte formative di Etui.

Per un approfondimento sulle edizioni precedenti del programma si rimanda al lavoro di ricerca realizzato da Fondazione di Vittorio e condotto da Daniela Decinti, Elisabetta Di Rollo e Pasquale Pignatale. Pubblicato nel marzo 2022 il report analizza l’impatto delle edizioni tenute tra il 2015 e il 2020.