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Un’adesione massiccia al primo turno di scioperi ha segnato l’inizio della protesta a oltranza negli stabilimenti Volkswagen in Germania. Secondo il sindacato IG Metall, oltre 98.650 dipendenti del gigante automobilistico europeo hanno partecipato a un’agitazione "di avvertimento", una cifra enorme rispetto ai circa 130.000 lavoratori complessivi del gruppo nel Paese.
L’interruzione del lavoro, durata due ore, ha interessato nove dei dieci stabilimenti tedeschi del gruppo, incluso il quartier generale di Wolfsburg, e si inserisce in un’ondata di proteste contro i piani del management. Tra i motivi del dissenso, spiccano le minacce di tagli salariali, chiusure di fabbriche e licenziamenti di massa, parte di un piano di riduzione dei costi giudicato necessario dall’azienda per affrontare le sfide di un mercato globale sempre più competitivo.
Volkswagen ha giustificato le misure con la necessità di affrontare una significativa capacità produttiva in eccesso nelle fabbriche europee. La situazione è aggravata dal calo della domanda e dalla concorrenza internazionale, in particolare sul mercato cinese. IG Metall ha respinto queste argomentazioni, accusando la dirigenza di voler scaricare il peso delle difficoltà aziendali sui lavoratori.
La protesta arriva in un momento delicato per la Germania, simbolo delle difficoltà che attraversano il settore industriale del Paese. Il caso Volkswagen risuona in modo particolare anche in vista delle elezioni parlamentari del 23 febbraio, con implicazioni che vanno oltre l’industria automobilistica.
L’impatto dello sciopero, in effetti, non si è fatto attendere: già nella mattinata di ieri, Volkswagen ha registrato una perdita dell’1,46% in Borsa. Thorsten Groger, negoziatore di IG Metall, ha lanciato un messaggio chiaro alla dirigenza. "Se necessario, questa sarà la battaglia contrattuale collettiva più dura che Volkswagen abbia mai conosciuto”. IG Metall ha già annunciato la possibilità di estendere gli scioperi, definendoli parte di un movimento sociale che potrebbe assumere dimensioni senza precedenti.