PHOTO
Lo spirito di Ventotene si aggira per l’Europa, non muore, è più vivo che mai. Per una settimana 350 giovani europei, raccolti dall'Istituto Altiero Spinelli, hanno partecipato al seminario federalista europeo che si tiene ormai da diversi anni. Tra di loro anche giovani delegate e delegati della Cgil. Nell’isola più europea del Continente, lì dove nei tempi oscuri della Seconda guerra mondiale nacque un’idea comunitaria, lì dove Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi - al confino in quanto antifascisti, nel 1941 - elaborarono e diffusero il Manifesto di Ventotene “per una Europa libera e unita”.
La Cgil è parte attiva di queste giornate di approfondimento e formazione e quest’anno vi aggiunge, a settimana seminariale conclusa, un incontro dal titolo "Quale futuro per l'Europa", che si tiene oggi, sabato 7 settembre. Dalle 10.30 alle 13.00 presso la sala consiliare del Comune di Ventotene si rifletterà “sull'eredità dei padri fondatori dell'Europa, su cosa rappresenta oggi l'Unione Europea, e su quali prospettive si auspicano per il futuro, con particolare attenzione alle nuove generazioni e alle realtà territoriali”.
Il programma prevede: "Una breve introduzione da parte della Cgil nazionale, i saluti istituzionali e gli interventi dei rappresentanti di diverse organizzazioni locali e nazionali, tra cui la Camera del lavoro di Perugia e quella di Latina, la Fondazione Giuseppe Di Vittorio, l'Istituto Altiero Spinelli, il Movimento Europeo, l'Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) e l'Associazione nazionale perseguitati politici (Anppia)”.
Prenderanno la parola, tra gli altri, Filippo Ciavaglia (Area internazionale Cgil, e membro del Consiglio generale degli italiani all'estero), Francesco Sinopoli (presidente Fdv), Pier Virgilio Dastoli (presidente del Movimento Europeo), Gianluca Torelli (responsabile delle politiche giovanili Cgil), Giuseppe Massafra (segretario Cgil Latina e Frosinone), Simone Pampanelli (segretario Cgil Perugia) e Andrea Malpassi (Area internazionale Cgil).
“Abbiamo voluto realizzare questo appuntamento - spiega Filippo Ciavaglia - non solo per ricordare ciò che rappresenta l’isola di Ventotene per l’Europa unita, ma anche per darci un programma per il futuro come organizzazione sindacale, proprio a partire dall’elaborazione di Spinelli e Rossi”. La Cgil punta a organizzare dal prossimo anno un appuntamento fisso a Ventotene, dove approfondire e “insegnare” i valori e l’identità sindacali in quanto valori e identità fondativi dell’Unione Europea.
“Insieme - spiega Ciavaglia - potremmo dare a questo appuntamento una visione ampia del quadro europeo, offrendone una lettura anche dai territori, ricordando la storia, per costruire il futuro della nostra Europa e delle nuove generazioni in un momento particolarmente difficile”.
“Considerando il recente esito delle elezioni europee e la crescente ondata di estrema destra, soprattutto in Germania, siamo preoccupati - prosegue il dirigente Cgil -. L'idea è quella di tornare in quei luoghi che hanno un significato storico, e preparare un appuntamento più organico per il prossimo anno, come abbiamo fatto anche a Marcinelle. Lanciamo quindi l'idea di organizzarci già dal prossimo anno affinché questo diventi un appuntamento calendarizzato, con una partecipazione sempre più ampia”.
Aggiunge Ciavaglia: “Da Ventotene vogliamo contribuire a lanciare un messaggio. La pace è messa in discussione da guerre che insistono all’interno dell’Europa e ai confini dell’Europa, non solo con le armi, ma con problemi di ordine sociale, economico e democratico. Questo è il momento in cui tutti i soggetti sociali, democratici, antifascisti rendano visibile ed esigibile la democrazia in un percorso di pace”.
La giornata proseguirà nel pomeriggio, intorno alle 15.30, con la “deposizione di una corona di fiori presso il monumento dedicato ai confinati politici dell’isola, a testimonianza del valore storico e simbolico di Ventotene nel percorso di costruzione dell’unità europea”. Quel monumento fu realizzato dall’Anpi nel 1978 grazie anche ai finanziamenti della Provincia di Perugia. E nel 2008 la Fondazione Di Vittorio appose una targa in ricordo dei confinati nell’isola, tra i quali c’era lo stesso Giuseppe Di Vittorio. Mille fili legano il passato e il presente della nostra storia, e spezzarli per fortuna è impossibile.