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Nel mondo crescono le disuguaglianze, il reddito da lavoro diminuisce mentre il capitale cresce. È quanto emerge dal rapporto "Prospettive occupazionali e sociali nel mondo”, aggiornato al settembre 2024, e pubblicato dall'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo). Secondo i dati, la quota di reddito globale derivante dal lavoro è infatti scesa al 52,3%, segnalando un aumento delle disuguaglianze a livello mondiale.
Il rapporto sottolinea anche quanto la stagnazione del reddito da lavoro e l’alto tasso di Neet , giovani che non lavorano, non studiano e non seguono corsi di formazione, siano indicatori di un progresso insufficiente verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss), che dovrebbero essere raggiunti entro il 2030.
Al lavoro mancano 2.400 miliardi di dollari
Dal 2019 al 2022, la quota globale del reddito da lavoro è diminuita di 0,6 punti percentuali, continuando una tendenza negativa che si protrae da anni. Secondo il testo, se la quota fosse rimasta al livello del 2004, i lavoratori avrebbero guadagnato 2.400 miliardi di dollari in più nel 2024. Questo calo, acuito dalla pandemia da Covid, che ha concentrato ulteriormente i redditi da capitale tra i più ricchi, rappresenta un serio ostacolo all'Obiettivo 10 dell'Agenda 2030, che mira a ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i Paesi.
L'impatto dell'intelligenza artificiale
I progressi tecnologici, specialmente l'automazione, hanno contribuito a questa tendenza. Nonostante l’aumento della produttività e della produzione, i lavoratori non hanno beneficiato equamente dei profitti generati. Lo shock tecnologico determinato dall'avvento dell'intelligenza artificiale, peggiora e potrebbe peggiorare ulteriormente la condizione dei lavoratori a livello globale. L'Ilo avverte che senza politiche globali volte a garantire una distribuzione più equa dei benefici della tecnologia, i recenti sviluppi nel campo dell'Ia potrebbero aggravare ulteriormente le disuguaglianze, compromettendo il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Neet di tutto il mondo
Il rapporto evidenzia anche la situazione preoccupante dei giovani Neet, ossia coloro che non lavorano, non studiano e non seguono corsi di formazione. Il tasso globale dei Neet è diminuito solo leggermente, passando dal 21,3% del 2015 al 20,4% nel 2024, e si prevede che rimarrà stabile nei prossimi due anni. Particolarmente allarmante è il tasso inattività e mancata formazione tra le giovani donne, che nel 2024 ha raggiunto il 28,2%, più del doppio rispetto a quello dei giovani uomini. Questa disparità mette a rischio il raggiungimento dell'Obiettivo 8 dell'Agenda 2030, che punta a garantire crescita economica sostenibile e lavoro dignitoso per tutti.
"Sono necessarie politiche che promuovano una distribuzione equa dei benefici economici, supportando la libertà di associazione e la contrattazione collettiva - ha dichiarato Celeste Drake, vicedirettrice generale dell'Ilo -. Solo così potremo raggiungere una crescita inclusiva e delineare un percorso di sviluppo sostenibile per tutti".