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Domani, 5 novembre, il sindacato scenderà in piazza insieme al mondo dell'associazionismo: in migliaia a Roma per chiedere subito il cessate il fuoco e lo stop alla guerra in Ucraina. A sostegno delle ragioni della manifestazione nazionale per la pace, quattro categorie della Cgil hanno organizzato un flash mob, srotolando un lungo striscione lungo la facciata del palazzo dove hanno sede.
Cgil for peace - la Cgil per la pace - si legge sull'enorme manifesto che ha ricoperto l'edificio di via Leopoldo Serra a Roma, dove si trovano Filcams, Flai, Flc e Fp nazionali, le organizzazioni sindacali che rappresentano lavoratrici e lavoratori dei servizi, del commercio e del turismo, dell'agroindustria, della conoscenza e del pubblico impiego.
L'impegno del sindacato nelle parole dei suoi dirigenti
"È il momento del dialogo, della mediazione, il momento di negoziare e non di alimentare l'assurdo conflitto che sta piegando un paese, l'Ucraina, e minando la sicurezza e la stabilità sociale del resto del continente europeo - dichiara Fabrizio Russo, segreteria Filcams Cgil - Fermare la guerra è l'unico obiettivo possibile, mettere al bando le armi nucleari l'imperativo necessario. Lo ricordiamo oggi, qui, dalla nostra sede e lo faremo tutti insieme, con forza, domani, 5 novembre, alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma".
Per Andrea Coinu, responsabile internazionale Flai Cgil nazionale: “Di fronte a un pianeta che ha bisogno di cooperazione per essere salvato sembra una follia dover scendere in piazza contro la guerra. Scendiamo in piazza per chiedere di gestire il conflitto per via diplomatica con un definitivo cessate il fuoco. Vorremmo una conferenza di pace in cui si semina per migliorare questo mondo non per continuare a distruggerlo”.
Graziamaria Pistorino, segretaria Flc Cgil sottolinea "Il mondo della scuola, dell'università, della ricerca, tutte le lavoratrici e i lavoratori della conoscenza sperimentano ogni giorno la realtà della pacifica convivenza. I progetti internazionali di ricerca, le orchestre, i corpi di ballo, studenti e insegnanti Erasmus praticano la pace in Europa come una condizione naturale. La stessa costituzione degli organismi comunitari è la risposta di pace ai due violenti conflitti che nel '900 hanno contrapposto i popoli d'Europa. La Flc Cgil, con le manifestazioni di questi giorni, intende dare voce a necessità sentite da questi lavoratori: fermare subito le violenze della guerra che ricadono sui nostri studenti, avviare negoziati per evitare la minaccia nucleare, raggiungere l’immediato cessate il fuoco e cercare concretamente vie di pace, quella pace che esiste già negli scambi continui e nella convivenza dei ragazzi e delle ragazze, degli uomini e delle donne che ogni giorno costruiscono insieme saperi e conoscenza".
"Come lavoratori pubblici - sottolinea Nicoletta Grieco, responsabile internazionale Fp Cgil - abbiamo una missione precisa: curiamo, garantiamo diritti, educhiamo. Lavoriamo per la vita delle persone in antitesi con la guerra, portatrice di morte e sofferenze. Siamo vicini a tutte le lavoratrici ed i lavoratori pubblici che, anche in presenza di guerre e conflitti, continuano a garantire diritti fondamentali. La pace non è più rinviabile".