Ieri, 27 giugno, è stata una giornata cruciale per le istituzioni europee. Nel Consiglio europeo si è raggiunto infatti l’accordo sui top jobs, ossia sui ruoli al vertice dell'Unione. Ursula von der Leyen è stata confermata per un secondo mandato alla guida della Commissione. Il nuovo presidente del Consiglio europeo è il socialista portoghese Antonio Costa, mentre Kaja Kallas sarà l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione. Si attende ora il voto finale del Parlamento Ue a metà luglio, che si svolgerà con scrutinio segreto e potrebbe riservare colpi di scena e imprevedibili effetti dei franchi tiratori.

L’accordo nel Consiglio è comunque positivo per il sindacato europeo: “È una buona notizia che l'estrema destra sia stata esclusa dalla decisione sui top jobs più importanti dell'Ue. Anche la cooperazione con le forze di estrema destra nel Parlamento europeo deve essere respinta”. Questo il commento di Esther Lynch, segretaria generale della confederazione europea dei sindacati (Ces).

"Tuttavia – prosegue la dirigente sindacale –, la migliore difesa contro l'estrema destra è garantire che ogni posto di lavoro in Europa sia un ‘top job’: posti di lavoro di qualità con retribuzioni e condizioni eque e contrattazione collettiva in ogni settore e in ogni regione. I dati dimostrano che le persone insoddisfatte delle loro retribuzioni e delle condizioni di lavoro, e che hanno poca voce in capitolo sul loro lavoro, hanno maggiori probabilità di essere vulnerabili ai messaggi dell'estrema destra”.

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Per Lynch "la nuova leadership dell'Ue deve considerare prioritario proteggere e creare posti di lavoro di qualità, migliorare le condizioni di lavoro e dare ai lavoratori una reale voce in capitolo sul loro futuro”,  e “la chiave è promuovere la contrattazione collettiva, che è il modo migliore per ottenere retribuzioni e condizioni eque, nonché per rafforzare la democrazia sul lavoro”.

Per la leader della Ces “è inoltre necessario garantire uno strumento di investimento permanente a livello dell'Ue per sostenere la politica industriale e una giusta transizione verso un'economia verde e digitale per tutti i settori e le regioni, che offra posti di lavoro di qualità e progresso sociale, invece di tornare all'austerità".

“I diritti dei lavoratori e gli standard sociali – spiega Lynch – devono essere protetti e rafforzati, non soggetti ad attacchi di deregolamentazione".

Il sindacato europeo chiede “alla candidata alla presidenza della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di includere le priorità delineate nel Manifesto della Ces nelle priorità del programma di lavoro della Commissione per i prossimi cinque anni".

"Ci congratuliamo con Antonio Costa per la sua elezione a Presidente del Consiglio europeo. Lo invitiamo a continuare a lavorare con i sindacati per realizzare il progresso sociale e per avanzare verso la piena attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali", conclude Lynch: "In ultima analisi, saranno le politiche e non le personalità a decidere se l'Europa continuerà a godere del sostegno dei lavoratori".