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C’è una prima volta per tutti. Anche per la Apple: i lavoratori sindacalizzati dell'Apple Store di Towson, nei pressi di Baltimora (Maryland) hanno votato sabato per autorizzare uno sciopero, come vuole la legge che negli States regola le agitazioni. Se la procedura dovesse andare avanti, si tratterebbe della prima azione sindacale di questo tipo contro il rivenditore negli Stati Uniti.
I dipendenti avevano votato per la sindacalizzazione nel 2022, un'altra prima volta per i negozi statunitensi del produttore di iPhone. Tuttavia, non si è ancora arrivati alla firma del contratto. "Dopo oltre un anno di trattative con la dirigenza Apple che hanno portato a risultati insoddisfacenti, i membri del sindacato stanno 'segnalando la loro richiesta collettiva di un cambiamento significativo'", si legge in un comunicato del sindacato.
Al centro delle rivendicazioni "ci sono le preoccupazioni per l'equilibrio tra lavoro e vita privata, le pratiche di programmazione imprevedibili che disturbano la vita personale e i salari che non sono in linea con il costo della vita nella zona".
Il prossimo round di trattative è previsto per il 21 maggio, anche se lo sciopero potrebbe arrivare prima. Nel frattempo, nel fine settimana i dipendenti di un altro negozio dell'azienda californiana, nel New Jersey, hanno respinto un tentativo di sindacalizzazione. Apple in una dichiarazione alla Cnn ha detto che "si impegnerà con il sindacato che rappresenta il nostro team a Towson in modo rispettoso e in buona fede".
Il National Labor Relations Board, l'autorità federale di regolamentazione del lavoro, ha ricevuto numerose denunce contro Apple, accusata di cercare di scoraggiare il personale dal sindacalizzarsi.
Un po’ diversa la situazione in Europa: a settembre, ad esempio, quasi un quarto dei dipendenti dei negozi Apple in Francia ha scioperato il giorno del lancio dell'iPhone 15, chiedendo un aumento di stipendio almeno pari all'inflazione.