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È stato definito il Qatargate. È esploso nella giornata di venerdì 9 dicembre e ha investito il Parlamento Europeo tanto che la presidente Metsola è arrivata a parlare di "istituzioni sotto attacco". A finire agli arresti per corruzione la vice presidente greca Eva Kaili, per la quale il Parlamento ha votato la decadenza, il suo compagno Francesco Giorgi, assistente parlamentare di Andrea Cozzolino, Niccolò Figà-Talamanca, direttore della ong “No Peace Without Justice” e Pier Antonio Panzeri, un passato nel sindacato, poi europarlamentare e oggi alla guida dell'associazione "Fight Impunity". Tra i fermati della prima ora anche il segretario generale della Confederazione sindacale internazionale Luca Visentini, ascoltato e poi rilasciato domenica 11 dicembre dalle autorità belghe.
La posizione della Confederazione sindacale internazionale
La Confederazione sindacale internazionale ha rilasciato un comunicato stampa esprimendo la propria posizione e precisando che "In nessun momento le autorità hanno suggerito che la Csi sia sotto indagine o sospetto. La Csi - si legge nella nota - riconosce la gravità della questione e rimane impegnata nella tolleranza zero verso qualsiasi forma di corruzione. Il Consiglio generale della Csi terrà una riunione straordinaria la prossima settimana su questi temi"
A proposito del Qatar la confederazione ha anche ricordato di aver "lavorato intensamente per oltre undici anni per garantire la riforma delle leggi sul lavoro qatariote" e di aver accolto con favore le riforme legislative introdotte nel Paese chiarendo che è necessaria una pressione continua. "L'attuazione e l'applicazione - ha specificato il sindacato internazionale - sono insufficienti. Il lavoro della Csi sul Qatar si è basato fin dall'inizio su un'analisi e una valutazione obiettiva dei fatti, e qualsiasi suggerimento che un'altra entità, del Qatar o di qualsiasi altro Paese, abbia influenzato la nostra posizione è del tutto falso. L'impegno costante della Csi per le riforme in Qatar e in altri Paesi del Golfo - conclude l'organizzazione sindacale- è stato rafforzato in occasione del nostro 5° Congresso mondiale tenutosi a Melbourne il mese scorso".
La dichiarazione di Luca Visentini
Ed è stato proprio a Melbourne che, ai vertici della Csi è salito Luca Visentini, già segretario generale della Confederazione europea dei sindacati. Visentini oggi (13 dicembre) è intervenuto sulla vicenda dichiarando: "Sono lieto che l'interrogatorio si sia concluso e che io abbia potuto rispondere pienamente a tutte le domande. Se dovessero essere formulate ulteriori accuse, non vedo l'ora di avere l'opportunità di confutarle, in quanto sono innocente di qualsiasi illecito. Qualsiasi forma di corruzione è assolutamente inaccettabile e sono assolutamente impegnato nella lotta alla corruzione. Desidero inoltre riconfermare la posizione che ho assunto pubblicamente sulla necessità di esercitare ulteriori pressioni sul Qatar per quanto riguarda i diritti dei lavoratori e altri diritti umani. La situazione oggi non è ancora soddisfacente, come ho dichiarato ai media al termine della mia visita in Qatar".