È una decisione storica, quella presa dall'organo direttivo dell’organizzazione internazionale del lavoro (Oil), che ha formalmente riconosciuto la Palestina come Stato, spostando il suo status da “movimento di liberazione” a “Stato osservatore non membro”. L’iniziativa segue la recente risoluzione Es-10/23 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha riconosciuto l’idoneità della Palestina a diventare membro dell’Onu, e ha esortato le agenzie delle Nazioni Unite a estendere un riconoscimento simile.

La decisione segna un positivo cambio di rotta, perché autorizza lo stato di Palestina a poter partecipare come stato osservatore non membro nell'organo direttivo, nelle riunioni regionali dell'Asia e del Pacifico e, se del caso, nelle riunioni tecniche dell’Oil, partecipando quindi attivamente ai programmi, dibattiti, e processi normativi. Tuttavia, la Palestina rimane fuori dal novero dei membri formali dell’Oil, dal momento che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non ha approvato una risoluzione che ne raccomandasse l'ammissione.

La Cgil ha sostenuto questa decisione all’interno del direttivo Oil, perché rafforza il cammino verso un più ampio riconoscimento internazionale della statualità palestinese. È un segno di speranza, e un forte gesto di solidarietà con il popolo palestinese, che continua a subire enormi sfide ai propri diritti umani e del lavoro. Per questo, rilanciamo nuovamente la richiesta al governo italiano di aggiungersi ai 146 Paesi che hanno già riconosciuto la Palestina come Stato.

Congiuntamente al movimento sindacale globale, restiamo impegnati a vedere la Palestina accettata come membro a pieno titolo e con pari diritti della comunità internazionale. Questa rivendicazione, insieme alla richiesta della piena applicazione del diritto internazionale, del cessate il fuoco e del ritiro degli insediamenti illegali, è stata alla base dei cortei che hanno radunato centinaia di migliaia di persone nelle più grandi città italiane il 26 ottobre scorso, ed è stata fortemente ribadita durante l’incontro tra il segretario generale Maurizio Landini e l’ambasciatrice dello Stato Palestinese Abeer Odeh, come anche nell’ordine del giorno adottato dall’Assemblea generale della Cgil.

Continuiamo a impegnarci anche sul fronte umanitario, come uno dei primissimi sindacati al mondo ad aver attivato uno specifico fondo di solidarietà per il popolo di Gaza, grazie al quale i primi aiuti umanitari sono giunti a destinazione proprio a fine settembre.

Mabel Grossi è funzionaria dell'Area politiche internazionali della Cgil