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“C’è una verità ovvia che conosciamo da quattro anni. Abbiamo cercato, in tutti i modi, di rendere nota la vicenda di Mario. Ci sono delle prove indiziarie importanti, ma ci sono anche delle prove scientifiche che ci danno la certezza che Mario non si è ucciso, ma che sicuramente è stato ucciso. I nostri legali, con un team di periti, stanno valutando le conclusioni del pubblico ministero per preparare una nuova opposizione e chiedere al giudice di accoglierla”. A parlare così è Anna Motta, la mamma di Mario Paciolla, che, insieme a papà Giuseppe, da quattro anni si stanno battendo per avere giustizia, ma soprattutto per conoscere la verità sulla morte del figlio, trovato senza vita il 15 luglio 2020 nel suo appartamento a San Vicente Caguán, in Colombia. In missione per il monitoraggio del processo di pace con le Farc (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia), Mario era impegnato a garantire il rispetto dell'accordo tra queste ultime e il governo colombiano.
Lo scorso 14 giugno la Procura di Roma, per la seconda volta, ha chiesto l’archiviazione del caso come suicidio. Ma i genitori di Mario non ci stanno e, insieme al loro team legale, continueranno a ribadire un concetto semplice: il caso non può essere archiviato, Mario non è morto suicida. Mario aveva un biglietto aereo di ritorno già in tasca pronto a partire per l’Italia. Il 4 luglio scorso, la Cgil Napoli e Campania, ha esposto insieme ai familiari, ad Amnesty Italia, Fnsi, Sindacato unitario dei giornalisti, Articolo 21 e il collettivo per Mario Paciolla, uno striscione per chiedere “Verità e giustizia” all’interno dell’iniziativa “Mario non sia archivia”, titolo preso dalla vignetta di Mauro Biani che, in collegamento, ha portato la sua testimonianza sul caso Paciolla.
L’evento della Cgil Napoli e Campania è arrivato alla vigilia del quarto anniversario della morte di Mario che verrà ricordato con un’iniziativa in programma lunedì 15 luglio, alle 18 in piazza Municipio, promossa dal Collettivo Giustizia per Mario Paciolla, Amnesty International Italia, Articolo 21, Fnsi, Festival Imbavagliati, Of Public Interest e Sucg. La Cgil ha aderito con Banda Basaglia, Cgil, Coop Sepofà, Fondazione Famiglia di Maria, FreeAssange Napoli, Gridas, Le Tre Ghinee, Mediterranea Saving Humans, Scuola di Pace, Un Ponte Per. La serata prevede momenti di riflessione alternati a interventi musicali, con l’intento di stringersi intorno alla famiglia e ribadire tutta la solidarietà e la vicinanza della società civile, unita nella ricerca della verità. In questi giorni è stata anche lanciata una campagna fotografica sui social media con l'hashtag #4annisenzaMario, con cui condividere immagini e messaggi di solidarietà per ricordare Mario Paciolla e partecipare alla richiesta di verità e giustizia.