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Il cessate il fuoco in Libano è entrato in vigore la notte scorsa il dopo via libera del premier israeliano Benjamin Netanyahu alla proposta statunitense per una tregua dei bombardamenti sul Paese. Un accordo che arriva dopo due mesi di guerra tra l'esercito di Israele e l’organizzazione paramilitare libanese Hezbollah e che è stato preceduto da una notte di bombardamenti. Una guerra che ha provocato oltre 2 mila morti, 12 mila feriti e oltre un milione di profughi interni. I giornalisti sul luogo riportano di colonne di automobili per il ritorno di decina di migliaia di persone verso il sud del Paese.
ll ministero della Sanità libanese afferma che il bilancio totale nell'ultimo anno è di oltre 2.500 morti e 12.000 feriti. Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia, i combattimenti in Libano hanno costretto 1,2 milioni di persone ad abbandonare le proprie case, tra cui più di 400.000 bambini.
Tel Aviv avrà sessanta giorni di tempo per poi ritirarsi dal Libano, ma solamente se Hezbollah rispetterà la tregua sottoscritta. “Se colpiti, reagiremo”, ha detto infatti Netanyahu. Da parte libanese l’organizzazione paramilitare si è impegnata a spostarsi principalmente a nord del fiume Litani e l’esercito avrà l’obbligo di presidiare la zona insieme alle forze Unifil, la cui base italiana, ricordiamo, era stata colpita da razzi molto probabilmente libanesi.
Il premier israeliano ha affermato che la tregua servirà a Israele per concentrarsi sulle tensioni con l’Iran e isolare Hamas indebolito dal venir meno del sostegno di Hezbollah; il presidente americano Joe Biden si è detto convinto che con questo accordo si potrà arrivare a un cessate il fuoco a Gaza, ma la decisione di Netanyahu di accettare la proposta americana potrebbe servire per dedicare maggior impegno alla guerra a Gaza e in Cisgiordania che dura da ormai 14 mesi, visto che il dispiegamento di forze su due fronti stava divenendo insostenibile.
C’è poi da considerare l’effetto Trump: Benjamin Nethanyau potrebbe voler aspettare l’insediamento alla casa Bianca del nuovo presidente statunitense per determinare le sue strategie, con buona pace di Joe Biden, che invece vorrebbe arrivare a uno stop del conflitto mediorientale prima di lasciare la carica presidenziale.
Tra le reazioni alla tregua in Libano c’è da registrare quella riportata dalle agenzie di stampa di un alto funzionario di Hamas, per il quale l’organizzazione avrebbe informato i mediatori in Egitto, Qatar e Turchia che “Hamas è pronta per un accordo di cessate il fuoco e un accordo serio per lo scambio di prigionieri". Intanto giungono notizie che raid militari israeliani nella Striscia di Gaza hanno ucciso questa mattina 15 persone, alcune delle quali in una scuola che ospitava sfollati. A riferirlo sono funzionari sanitari dell'enclave gestita da Hamas, citati anche dal quotidiano israeliano Haaretx.