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Lo scorso anno 468 milioni di bambini, uno su sei in tutto il mondo, vivevano in una zona di guerra, 8.647 i bambini uccisi o mutilati, 27.638 i bambini vittime di gravi violazioni, 7.610 bambini reclutati e utilizzati nei conflitti. Sono i numeri dell’orrore pubblicati da Save the Children nel rapporto ‘Stop the war on children, attraverso il quale si torna a chiedere il cessate il fuoco definitivo a Gaza, perché con l’esplosione del nuovo conflitto israelo-palestinese le cifre peggioreranno notevolmente. Inoltre i dati “rappresentano solo una piccola parte del totale di casi, poiché alcuni abusi non vengono denunciati, mentre altri commessi nel 2022 sono ancora in fase di verifica”.
C’è poi la geografia dell’orrore: in Ucraina i bambini che hanno perso la vita o gli arti sono 1.386, nei Territori palestinesi occupati 1.134 un anno prima del divampare del conflitto in corso; l’Africa rimane l'area con il maggior numero assoluto di minori in contesti di guerra, mentre il Medio Oriente registrava la proporzione più elevata, pari a un bambino su tre. E ancora, “è la Repubblica Democratica del Congo il Paese peggiore in cui potesse vivere un minore nel 2022 a causa della guerra, seguito dal Mali e dal Myanmar. Ad essi si aggiungono, in ordine alfabetico altri paesi che ricoprono le prime dieci posizioni, quali: Afghanistan, Burkina Faso, Nigeria, Somalia, Siria, Ucraina e Yemen. I bambini continuano inoltre a essere colpiti nei luoghi in cui dovrebbero sentirsi maggiormente al sicuro. Il numero di attacchi a scuole e ospedali è infatti aumentato del 74% in un anno, da 1.323 nel 2021 a 2.308 nel 2022”.
La direttrice generale di Save the Children international, Inger Ashing, denuncia lo sgretolamento delle “leggi globali che erano state istituite per proteggere i bambini dalle violenze peggiori che potevano essere commesse contro di loro. Gli attuali trend testimoniano che si sta andando nella direzione sbagliata. Le violazioni contro i bambini aumentano anno dopo anno” e “a causa di segnalazioni insufficienti, sappiamo che questa è probabilmente solo la punta dell'iceberg”.
Pessime le previsioni per il 2023: " La crisi umanitaria in Sudan - la più grave crisi di sfollamento sulla terra per i bambini - ha visto uccisioni, orribili violenze sessuali, torture e mutilazioni di minori a livelli che non si vedevano da tempo. Stiamo assistendo al dramma dei bambini a Gaza, costretti a sopportare il peso di un conflitto in cui oltre un milione di giovani vite sono in pericolo. Gli ospedali sono diventati campi di battaglia e le forniture di cibo e acqua sono state interrotte. È necessario un cessate il fuoco definitivo, ora, immediatamente, per fermare le loro sofferenze".
Posti di fronte all’aumento del 13% in un solo anno delle violazioni sui minori, i decisori hanno quindi l’obbligo di garantire protezione ai bambini che stanno vivendo la propria infanzia in aree di conflitto: “I bambini vogliono essere protetti da bombe, missili e mine antiuomo, dalla violenza e dagli abusi”.