Dopo il cambio di passo dettato dalla crisi pandemica, le politiche comunitarie sono tornate a prospettare la cappa dell'austerità soprattutto sui settori della sanità, dell'istruzione e dei trasporti.
Abbiamo incontrato lavoratori provenienti da tutta Europa che si oppongono alle nuove sforbiciate, al dilagare della precarietà nei contratti di lavoro, alle logiche del profitto che mettono sempre più a rischio la salute e la sicurezza e alle riforme che continuano a penalizzare i pensionati.
Le rivendicazioni sono nette: “Nessun ritorno all’austerità; investimenti in posti di lavoro coperti dai contratti collettivi; un’economia e una transizione più giusta per tutti”.
La manifestazione indetta dalla Etuc-Ces chiude in questo 2023 un percorso di mobilitazioni che ha attraversato l’intero continente e ha visto, in Italia, le piazze colorate di rosso e di blu con la Cgil e la Uil impegnate a difendere “La Via Maestra” della Costituzione e a rivendicare, con gli scioperi generali di novembre e dicembre, politiche economiche e sociali per migliorare le condizioni delle lavoratrici, dei lavoratori, e dei cittadini tutti.