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Lo scorso 27 dicembre in una partecipata conferenza stampa presso la Casa De la Identidad Las Abuelas de Plaza de Mayo hanno annunciato il ritrovamento del nieto (nipote) numero 138. Il luogo della conferenza stampa è simbolico, si tratta infatti dello Spazio della Memoria e dei Diritti Umani presso la ex Esma, centro clandestino di detenzione utilizzato durante la dittatura per torturare e detenere illegalmente migliaia di desaparecidos/as.
Las abuelas de Plaza de Mayo non hanno mai smesso di cercare, insieme alle famiglie dei desaparecidos, i bambini nati durante la prigionia ed affidati illegalmente a militari o a famiglie compiacenti con la dittatura. Ne mancano ancora 300 all’appello ma grazie alla caparbietà e generosità de las Abuelas con il ritrovamento si arrivati a 138 ritrovamenti di bambini sottratti che hanno finalmente potuto ricongiungersi alle loro famiglie di origine.
Per quanto riguarda il nieto 138 è dal 1999 che la Commissione Nazionale per il Diritto all’Identità ha lavorato all’indagine relativa alla famiglia Villamayor-Pourtalé, inserendo nella Banca Nazionale dei dati genetici i loro dna che lo scorso 26 dicembre sono stati dichiarati compatibili da un giudice, che ha informato il nieto 138 della nuova identità restituita.
I genitori del nieto 138 erano Montoneros e furono arrestati e detenuti presso l’Esma quando la madre, Enriqueta Pourtalé, era incinta di quasi nove mesi. Di lei e del marito Carlos Villamayor non si sono più avute notizie mentre il fratello maggiore Diego, che al tempo aveva quattro anni e venne preso anche lui con i genitori, fu poi restituito alla famiglia materna dopo essere stato abbandonato presso una stazione della polizia.
Il diritto all’Identità, la Banca genetica, lo Spazio della Memoria sono alcune delle conquiste ottenute grazie alla lotta ultra decennale delle Abuelas de Plaza de Mayo, che continuano a combattere per restituire agli ex bambini la loro vera identità.
Durante la commuovente conferenza stampa, Estela de Carlotto ha detto che “è bello invecchiare lottando”, perché è una lotta continua ed instancabile quella de Las Abuelas, condotta oggi in una situazione di ulteriore difficoltà a causa dei tagli ingiustificati del Governo Milei alle istituzioni statali che preservano la memoria e l’identità.
La vicepresidente Virraruel infatti, figlia di un ufficiale dell’esercito, è impegnata in una vergognosa opera di revisionismo storico sul periodo della dittatura argentina ed il suo governo sta facendo di tutto, in ogni sede possibile, per ostacolare la memoria della dittatura e financo per riabilitare soldati che si sono macchiati del terrorismo di stato.
Come Cgil da anni abbiamo rapporti costanti con i sindacati argentini e sosteniamo le associazioni che perseguono i criminali di guerra anche nel nostro Paese. Ci siamo costituiti parte civile in molti processi in Italia contro criminali della dittatura argentina, nel processo Condor ed oggi lo stiamo facendo per il processo contro Carlos Malatto.
Lo Spi Cgil ha avviato una collaborazione con las Abuelas de Plaza de Mayo, ha sostenuto l’Associazione con una donazione economica e si propone di fare iniziative comuni che possano mettere in luce il lavoro pluriennale e la lotta instancabile di queste donne coraggiose.
Si tratta di una lotta politica sacrosanta, contro ogni tentativo di manomettere la memoria di una feroce dittatura, ma soprattutto di un percorso umano di solidarietà imprescindibile per una organizzazione come la Cgil. Per questo saremo al fianco de las Abuelas, delle associazioni argentine, dei sindacati per sostenere il diritto all’identità e difendere la memoria contro ogni tentativo delle destre di cancellare l’orrore e seppellirlo nell’oblio.
Nunca más, mai più.