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Prima del G20 viene il Labour 20 (L20). Il vertice delle principali economie nazionali del pianeta, rappresentate dai loro leader, si terrà a Roma il 30 e 31 ottobre prossimi sotto la presidenza italiana. Ma il 27 e 28 ottobre, sempre a Roma, sono due tappe altrettanto importanti. Parte oggi al Cnel, infatti, una due giorni di confronto tra più di cento personalità italiane e internazionali: dirigenti sindacali, ministri del Lavoro e dell’Economia, decisori e analisti ai più diversi livelli. Un summit incentrato sul mondo del lavoro, sulla necessità di redistribuire benessere e prosperità e sulla protezione del pianeta, che si concluderà con una Dichiarazione finale da presentare ai capi di governo del G20.
Al centro dell’attenzione resta, inevitabilmente, la pandemia da Covid-19. L’impatto che il coronavirus ha avuto sull’economia globale, sulla giustizia (e ingiustizia) sociale, sulla disuguaglianza, la povertà e il lavoro dignitoso non smette di allarmare le organizzazioni sindacali nazionali e internazionali e le accomuna in una richiesta pressoché unanime: garantire l’accesso universale ai vaccini e alle cure, sospendere temporaneamente i diritti di proprietà intellettuale sui brevetti dei medesimi vaccini.
È uno dei temi principali del confronto romano, accompagnato da una critica forte e urgente alle politiche globali di austerità, alla deregolamentazione e privatizzazione, politiche dalle quali – questo l’auspicio dei sindacati – le economie nazionali devono uscire presentando dei piani di ripresa per la piena e buona occupazione. La pandemia ha messo a nudo la malattia neoliberista: una malattia che si cura mettendo al centro le politiche pubbliche investendo nella sanità e nell’educazione pubblica, nel lavoro dignitoso, nella protezione dei migranti, nelle politiche di inclusione dei giovani, nei salari minimi e nella contrattazione.
Altrettanto cruciali le questioni dell’uguaglianza nei luoghi di lavoro, del riconoscimento della parità di diritti sindacali e contrattuali ai lavoratori delle piattaforme digitali, del superamento del precariato, della parità salariale tra uomini e donne, della non discriminazione di genere e della lotta alle molestie e alle violenze sul lavoro. Particolarmente decisiva è anche la garanzia della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che deve entrare nel novero dei diritti fondamentali del lavoro, con investimenti e leggi che fermino lo stillicidio inaccettabile delle morti e degli infortuni sul lavoro. La ripresa globale non può prescindere da questa agenda.
Le due giornate del vertice L20 (Qui il programma), precedute da un incontro dei leader sindacali col presidente del Consiglio Mario Draghi, si svolgono, come si diceva sopra, al Cnel, nella cornice di un evento virtuale ibridato tra interventi a distanza e in presenza, e trasmesso in podcast su Collettiva.it. La finestra temporale, per mettere d’accordo i tanti fusi orari, va dalle 12 alle 16. Sono previsti sei panel.
Durante la prima giornata, dopo i saluti di apertura, il primo panel discuterà di un “piano operativo del G20 sulle politiche pubbliche e per una ripresa sostenibile e la piena occupazione”. Interverranno, tra gli altri, l’economista Marianna Mazzuccato, il ministro del Lavoro Andrea Orlando, il direttore generale dell’ILO Guy Ryder, Stefano Scarpetta (direttore per l’Occupazione, il lavoro e gli affari sociali dell’Ocse) e il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. Il secondo panel (“Rafforzare il multilateralismo a sostegno della democrazia e dei diritti umani”) ospiterà, tra gli altri, Peggy Hicks, direttore dell’Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite e Piero Fassino, presidente della Commissione esteri della Camera. L’ultimo panel (“Oltre l’austerity per finanziare la ripresa”) vedrà anche i contributi di Martin Guzman, ministro dell’Economia argentino, e di Pascal Saint-Amans (Ocse).
Nella seconda giornata si discuterà di come “Combattere le disuguaglianze e investire nella salute e nell’educazione pubbliche per tutti”. A questo panel parteciperanno il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, Luiz Inácio Lula da Silva con un messaggio video, Ebrahim Patel, ministro sudafricano del Commercio, dell’industria e della concorrenza, e il ministro italiano della Salute Roberto Speranza. Nel secondo panel (“Affrontare la crisi climatica: una transizione giusta verso un’economia net-zero è urgente”) sono previsti gli interventi di Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Europea, Nicholas Herbert Stern, presidente dell’Istituto di ricerca Grantham sul cambiamento climatico e l’ambiente, e di Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil. Il terzo panel prima della conclusione dei lavori (Economia Digitale: un tema centrale per i lavoratori) ospiterà, tra gli altri, l’intervento dell’economista Rashmi Banga, Unctad.
Al termine della discussione sarà approvata la Dichiarazione finale. Destinatari: i leader del G20. Con l’auspicio che leggano attentamente, prendano nota e agiscano di conseguenza.