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“La Cgil aderisce con convinzione alla campagna internazionale ‘Fight for end fossil fuel’, una mobilitazione per una rapida, giusta ed equa uscita dalle fonti fossili, che prende il via venerdì 15 settembre e terminerà il 17 settembre con una marcia a New York in occasione dell’Ambition Climate Summit convocato dal segretario generale delle Nazioni Unite”. Lo annuncia in una nota la Cgil nazionale.
“Purtroppo - afferma la Confederazione - la giusta transizione ecologica è molto lontana dal realizzarsi. Gli effetti della crisi climatica sono sempre più drammatici e le azioni necessarie per contrastare l’innalzamento della temperatura globale continuano ad essere insufficienti, prive di ambizione e non hanno carattere di urgenza e radicalità. Crescono invece i consumi, le emissioni climalteranti, i sussidi alle fonti fossili e vengono avviati nuovi progetti energetici fossili”.
Secondo il sindacato “il governo nega la crisi climatica, taglia le risorse del Pnrr per la transizione ecologica, spinge per rafforzare gli investimenti e le infrastrutture legate alle fonti fossili e rallenta sia sul versante delle rinnovabili, che nello sviluppo delle filiere strategiche per la transizione ecologica e la decarbonizzazione e annuncia un nuovo ‘Piano Mattei per l’Africa’ che lascia presagire lo sfruttamento delle risorse fossili, ma anche rinnovabili del continente africano”.
Nella nota, l’invito ad intensificare la mobilitazione “per rivendicare un’ambiziosa politica climatica e sociale nel nostro Paese”. “Per questo, oltre ad aderire alla campagna ‘Fight for end fossil fuel’, parteciperemo alla giornata di azione per il clima del 6 ottobre promossa dai Fridays for future. Due iniziative che si inseriscono nel percorso più ampio di mobilitazione che ci porterà alla manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma con oltre 100 associazioni” prosegue il comunicato.
“Tra le nostre proposte rivendicative - ricorda in conclusione la Cgil - il rilancio dell’intervento pubblico per un nuovo modello di sviluppo fondato sulle fonti rinnovabili e la costituzione di un’agenzia per lo sviluppo che costruisca una strategia ambientalmente e socialmente sostenibile, a partire da politiche industriali per la riconversione ecologica ed energetica, il sostegno alle filiere strategiche per la decarbonizzazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico, assumendo l’obiettivo della piena e buona occupazione in un processo di giusta transizione definito con una governance partecipata e democratica”.