Il 16 settembre cade il secondo anniversario dall’uccisione di Mahsa Amini da parte delle autorità iraniane. Per questa occasione La Cgil sarà nelle piazze a Roma e Milano il 14 settembre accanto al movimento “Donna, Vita, Libertà” per continuare a chiedere la liberazione dei prigionieri politici, il rispetto della democrazia e dei diritti umani e sindacali in Iran. Nonostante l’elezione di Mazoud Pereshkian, considerato un ‘riformista’ in occidente, si assiste ad un protrarsi della repressione, violenza, tortura e uccisioni delle attiviste e difensori dei diritti umani e del lavoro.

L’uso sistematico della pena di morte

Il 4 luglio Sharifeh Mohammadi, una sindacalista e attivista iraniana, componente del comitato di coordinamento per la costituzione di organizzazioni sindacali, è stata condannata a morte con l'accusa di tradimento e insurrezione. Non è un caso isolato: nel 2023 sono state eseguite 834 condanne a morte. Dall'inizio del 2024, sono state giustiziate 295 persone.

Contro i sindacati indipendenti

Il regime costituisce sindacati gialli per tenere il mondo del lavoro sotto controllo e ricatto, reprimendo con la forza tutti gli sforzi per formare sindacati indipendenti. Nonostante questo, sono state centinaia le manifestazioni sindacali e 32 gli scioperi di cui si è avuto notizia. Poche settimane fa, la Fp Cgil ha sostenuto lo sciopero delle infermiere e degli infermieri iraniani che stanno protestando per le terribili condizioni di lavoro che sono costretti a subire.

Nonostante la recente notizia del rilascio dei sindacalisti indipendenti Reza Shahabi e Hassan Saeidi, si contano centinaia di prigionieri politici e attivisti sindacali detenuti. Attualmente, sono almeno 34 i prigionieri di coscienza, i pensionati e i sindacalisti detenuti senza accesso alle cure mediche.

L’impegno della Cgil a livello nazionale e internazionale

La brutale uccisione di Mahsa Amini ha dato vita a rivendicazioni che uniscono la liberazione dal controllo sistematico sul corpo delle donne alla lotta contro lo sfruttamento socioeconomico di tutte le minoranze.

Oltre al 14 settembre, la Cgil è sempre impegnata per promuovere le rivendicazioni della piattaforma ‘Donna, Vita, Libertà’ a livello del sindacato europeo e internazionale, dell’Organizzazione internazionale del lavoro e delle Nazioni unite, e nei territori, attraverso le proprie reti e strutture. Insieme alle organizzazioni sindacali europee, e grazie al coordinamento del sindacato mondiale, abbiamo potuto contribuire a informare i sistemi di controllo dell’Oil circa la non applicazione delle convenzioni internazionali del lavoro ratificate dall’Iran in materia di discriminazione.

Mabel Grossi, Area politiche internazionali Cgil